Avete mai sentito parlare dei forni collettivi? Si tratta di un’antica usanza del mondo contadino risalente agli anni Cinquanta del secolo scorso, ma oggi tornata in auge soprattutto nei piccoli comuni dell’Italia centromeridionale.
Il forno, adibito principalmente alla preparazione del pane, ma anche dei biscotti e della focaccia (o della pizza), è uno strumento di fondamentale importanza per l’alimentazione base di una famiglia. Scopriamo insieme cosa sono e perché sono così importanti i forni condivisi.
Come nasce l’idea dei forni collettivi?
La moda dei forni collettivi spopola in Italia. Consultando la mappa, è possibile vedere che ormai esistono forni condivisi un po’ ovunque in giro per la penisola.
Il forno collettivo non è un trend moderno, ma una concezione che affonda le sue origini versa la metà del Novecento. Negli anni Cinquanta, ovvero nel periodo del dopoguerra, la maggior parte della popolazione versava in condizioni di grave povertà e spesso non poteva permettersi neppure di comprare i beni di prima necessità come latte e pane.
Fu così che nacquero i forni condivisi, ovvero dei forni messi a disposizione della comunità e delle famiglie contadine per preparare il pane. Al costo di 6 lire era possibile preparare e cuocere un kilo di pane nel forno, mentre per 30 lire si poteva fare una focaccia o una pizza. Alcuni per 40 lire cuocevano nel forno a legna persino i tegami di pasta al ragù (come la nostra moderna ricetta della pasta al forno).
Lista dei forni collettivi regione per regione
Se volete provare anche voi l’esperienza di cuocere il vostro pane autonomamente in un forno condiviso ecco la lista completa dei forni collettivi regione per regione.
In Val d’Aosta ci sono forni condivisi a La Plau, un comune di soli 380 abitanti, dove ogni anno a gennaio si tiene anche la Sagra del pane. Ci sono anche forni collettivi a Gressoney, Messelod, Vieu e Artaz.
In Trentino Alto Adige i forni per la comunità si trovano solo a Canova di Gardolo, mentre in Piemonte sono molto più numerosi: Genola, Oulx, Tetto Caresmin, Ostana e Tappia.
In Lombardia, invece, troviamo i forni condivisi a Monte, Rozzano, Castello e Cornaredo.
In Emilia Romagna ci sono forni per uso collettivo a Bologna, Ravenna, Reggio Emilia e Cerignale.
In Toscana c’è un unico forno a Colle Val d’Esta, mentre in Abruzzo sono due: uno a Pescomaggiore e un altro a Tussillo.
Nel Lazio, invece, il forno popolare si trova nel quartiere Garbatella nel cuore della Capitale, mentre in Puglia ne sono due: uno ad Andria e uno a Bari.
Infine in Calabria c’è un forno popolare a Canolo.
Per il momento non ci sono anche forni condivisi in Campania, in Sicilia, in Molise e in Sardegna.