Scopriamo insieme cosa sono i cibi iperpalatabili e perché stimolano maggiormente il senso di fame una volta ingeriti.
Il consumo di cibi iperpalatabili, ricchi di grassi, zuccheri semplici e sodio, può comportare una maggiore assunzione di cibo, nonché il rischio di sovrappeso e obesità. Questi cibi, tra i quali possiamo annoverare pizze, cibi fritti, fast food, dolci, tramezzini e bevande zuccherate, attivano nel cervello sostanze chimiche che provocano piacere, similmente agli effetti delle droghe, inducendo alla dipendenza. La Prof.ssa Manon Khazrai, del Policlinico Universitario Campus Bio-medico di Roma, illustra come integrare questi cibi in una dieta sana, senza eccedere.
Gli alimenti iperpalatabili, secondo uno studio condotto dall’Università del Kansas, devono contenere almeno il 25% di calorie in forma di grassi e una quantità di sodio pari o superiore allo 0,30%: i carboidrati, inoltre, devono rappresentare oltre il 20% del peso in calorie.
Questi alimenti stimolano il sistema mesolimbico dopaminergico nel cervello, rilasciando dopamina, che genera, di conseguenza, sensazioni di felicità e soddisfazione.
Ciò può far insorgere comportamenti compulsivi, simili a quelli osservati nelle dipendenze da droghe o alcol, con una prevalenza della dipendenza alimentare (food addiction) del 20% nella popolazione globale e fino al 55% in individui con disturbi di alimentazione incontrollata.
Per contrastare questa dipendenza, è essenziale concentrarsi sull’atto del mangiare, facendo scelte consapevoli e sviluppando un rapporto più sano con il cibo nella vita di tutti i giorni.
Anche i bambini non dovrebbero consumare eccessivamente merendine industriali, alle quali sarebbe meglio preferire alternative naturali, tra le quali possiamo menzionare frutta e frutta secca oleosa.
La prof.ssa Khazrai sottolinea l’importanza di non demonizzare i cibi iperpalatabili, ma di consumarli in quantità moderate all’interno di una dieta equilibrata.
L’esperta, inoltre, sfata anche alcuni miti comuni, legati, ad esempio, alla superiorità nutrizionale dello zucchero di canna rispetto a quello raffinato o del miele rispetto allo zucchero, nonché del sale rosa rispetto al sale da cucina più comunemente utilizzato per preparare le pietanze.
La professoressa, infine, consiglia di dosare questi alimenti all’interno di una dieta sana, concedendosi – solo occasionalmente – qualche indulgenza, ad esempio gelati, dolci o burger.
È molto importante, in tal senso, prestare attenzione alle porzioni, alla frequenza di consumo e allo stile di vita individuale. Mantenere un equilibrio, dunque, è fondamentale: in tale ottica, dunque, è necessario inserire tali eccezioni in un regime alimentare sano.
In questo modo, ci si potrà concedere qualche sfizio, ogni tanto, senza compromettere la propria dieta quotidiana e, di conseguenza, l’appetito che resterà controllabile e gestibile, nonostante si mangino, di tanto in tanto, i cibi iperpalatabili.