Se vi state chiedendo cosa si mangia la Vigilia di Natale a Napoli siete nel posto giusto. Il 24 dicembre è uno dei giorni più importanti dell’anno per i napoletani. Per pranzo si va in giro a fare gli ultimi regali e si placa la fame mangiando una bella pizza fritta cicoli e ricotta o una frittata di pasta. Il Cenone della Vigilia è sempre a base di mare, come vuole la tradizione. Immancabili gli spaghetti alle vongole, la frittura di gamberi e calamari, gli struffoli, le zeppoline con alghe, il capitone fritto e l’insalata di rinforzo.
Alla Vigilia di Natale a Napoli si mangia a casa insieme a tutta la famiglia. Solitamente si cena alle 20 e si finisce a mezzanotte. Si inizia con una serie di antipasti sfiziosi e gustosi: la pizza di scarole, le alici marinate, il polpo all’insalata, il salmone marinato e l’insalata di rinforzo. Talvolta si aggiungono anche salumi e formaggi, olive e melone invernale. Immancabile sulla tavola natalizia il pane cafone, croccante e profumato.
Si prosegue poi con il primo piatto, che come già detto in precedenza, il 24 dicembre è sempre a base di mare. La tradizione vuole che si mangiano gli spaghetti con le vongole. Solitamente si fanno macchiati o in bianco.
C’è anche chi preferisce le linguine o i vermicelli con frutti di mare misti. Spesso i napoletani fanno il bis del primo piatto perché a pranzo la Vigilia non mangiano o si tengono leggeri.
Si continua con il secondo piatto o meglio i secondi piatti di mare: frittura di gamberi e calamari, spigole e orate al cartoccio oppure fatte all’acqua pazza (ossia con aglio, olio, prezzemolo, vino bianco e pomodorini). Non manca mai il capitone fritto o in umido, considerato di buon augurio a Napoli, e il baccalà fritto in pastella. Come contorni si mangia l’insalata di rinforzo o l’insalata iceberg. Secondo la tradizione, la Vigilia di Natale a Napoli come contorno si mangiano i broccoli di Natale.
Uno dei momenti più belli è quello che segue la cena quando la tavola si riempie di dolci tipici natalizi come struffoli, roccocò, mustacciuoli, susamielli, raffiuoli, ma anche Pandoro, Panettone e cassata.
Insieme ai dolci c’è anche il cosiddetto o’ spass, ossia noci, mandorle, noccioline, datteri, prugne, pistacchi, fichi secchi e castagne del prete. Le bucce, insieme alle scorze dei mandarini, si usano per segnare i numeri sulle cartelle della tombola, il gioco tipico napoletano delle feste di Natale.
Non mancano mai i digestivi come limoncello e meloncello, ma anche mandarinetto, grappa e amaro.