Avete mai visto il toro che esplode letteralmente dal Muro di Torino? Stiamo parlando di una famosa opera d’arte, o meglio un’installazione, fatta dall’artista Richi Ferrero e intitolata “T’oro”. Siete curiosi di sapere dove si trova per vederla e fotografarla? Scopriamolo insieme.
Che significato ha il Toro del Muro di Torino?
Se passeggiate per le strade di Torino potete imbattervi non solo in celebri opere d’arte ben note come la Mole Antonelliana, ma anche in opere d’arte contemporanea alquanto particolari e sconosciute ai più. Se vi trovate nella zona del Quadrilatero sicuramente vedrete un toro sbucare dal nulla. Ovviamente non stiamo parlando di un animale vero, ma di un’installazione artistica posizionata sul muro di un palazzo, il cosiddetto Quadrato, ovvero il Relais Urbano opera del Gruppo Building in via Orfano 20.
L’imponente opera d’arte che fuoriesce con forza e tenacia dal muro si chiama T’oro e simboleggia il toro di Torino. Il significato dell’opera è stato spiegato dallo stesso artista: il toro è l’emblema della città della Mole Antonelliana, mentre il modo in cui è rappresentato, ovvero mentre sfonda letteralmente il muro pronto a riconquistare la piazza antistante, simboleggia la città di Torino che guarda con gioia al futuro.
Il toro del Muro di Torino è una metafora della città che ha lo sguardo rivolto ad un meraviglioso avvenire, che non ha paura del domani ed è aperta alle innovazioni.
Opere di Richi Ferrero a Torino
Il Toro sul muro del Quadrato non è l’unica opera firmata dall’artista contemporaneo Richi Ferrero. Possiamo segnalarvi altre due opere sue da vedere in giro per Torino intitolate Number 6 (7 anni fa fu nominato il palazzo più bello del mondo) e Lagrange12 (una cancellata che ricorda una motocicletta futuristica).
Chi è Richi Ferrero, l’autore del toro sul Muro di Torino
Richi Ferrero, ovvero l’artista autore del toro sul Muro di Torino, è nata a Torino il 25 marzo del 1951. A quindici anni inizia a girare tutta l’Europa, vivendo a Parigi, Londra, Amsterdam e da lì si sposta in Turchia e in Afghanistan. Si mantiene facendo l’artista e il musicista di strada.
Nel 1971 torna nella sua città natale, Torino, e fonda una compagnia teatrale. Tante sono state le sue installazioni che hanno suscitato l’attenzione dei turisti e anche della stampa. Basti pensare al caso del gru blu, un’opera imponente donata dall’artista alla città di Torino che non solo è stata abbandonata a se stessa, ma poi rovinata dalle intemperie e dall’assenza di manutenzione, è stata anche smantellata e rottamata, come una qualsiasi cosa vecchia da riciclare e non come un’opera d’arte contemporanea.
Molti si chiedono quanto tempo o meglio quanti anni durerà l’installazione di Richi chiamata T’oro posizionata sul Muro di Torino e se questa volta il Comune farà manutenzione.