Ti sei mai chiesto cosa mangia il Presidente? Nel corso della breve storia della Repubblica Italiana sono stati diversi i piatti preferiti dai vari Capi di Stato. Se ti aspettavi pietanze strane o banchetti luculliani , dovrai ricrederti. Nessun calice di Champagne pregiato italiano e nemmeno caviale. Ogni Presidente ha avuto il suo piatto del cuore, ma tutte pietanze della cucina quotidiana italiana. Sei curioso di saperne di più?
Ogni Capo di Stato ha i suoi gusti
In questi 80 anni di storia della Repubblica Italiana sono stati tanti i Presidenti che hanno occupato le Sale del Quirinale. Per la precisione si tratta di 12 personalità, considerando come primo Enrico De Nicola che ricoprì la carica solo 5 mesi e come ultimo Sergio Mattarella.
In questi anni i cuochi di Stato hanno soddisfatto le voglie e i languorini dei vari Capi di Stato e siamo a conoscenza dei piatti preferiti di ciascun Presidente. In realtà nessuno di loro era amante del lusso a tavola né dei cibi raffinati. C’era chi amava la spigola, chi la pasta all’uovo ripiena di brasato e chi adorava la cotoletta alla milanese. C’era anche chi voleva essere preparato solo i piatti tipici della sua terra d’origine. Ogni Capo di Stato aveva le sue preferenze. Tutti avevano in comune la morigeratezza a tavola. Il lusso era riservato solo agli arredi e alle porcellane. Scopriamo insieme i piatti preferiti dei vari Presidenti italiani.
I piatti preferiti dai Presidenti italiani
Il primo Presidente, napoletano di origine, Enrico De Nicola amava il filetto di manzo cotto alla brace. Giovanni Gronchi, terzo Presidente, prediligeva l’insalata di granchi. Giuseppe Saragat, sabaudo di origini, adora la pasta all’uovo ripiena di Parmigiano e brasato, i famosi agnolotti piemontesi, ma anche le trote (anche se mangiava solo quelle provenienti dalla Valle D’Aosta). Pertini, originario della Liguria, amava mangiare le spigole, il brodo e le carni bianche.
Cossiga amava mangiare piatti tipici della Sardegna. Non rinunciava mai al formaggio con i vermi (il cosiddetto casu martzu) e al Cannonau. Scalfaro era amante della cipolla di Tropea marinata e della gelatina di aceto di mele, ma anche del baccalà e del risotto allo zafferano.
Ciampi mangiava abitualmente i piatti tipici di Livorno ed era ghiotto del cacciucco. Negli anni da Presidente si appassionò anche ad alcuni piatti tipici della cucina romana come la coda alla vaccinara e la trippa.
Napolitano non sapeva dire di no agli spaghetti al pomodoro che venivano preparati però rigogosamente con 3 diverse tipologie di pomodori campani, pasta di Gragnano e Parmigiano stagionato 38 mesi e sale marino di Cervia. Mattarella, invece, l’ultimo Presidente, amava le zuppe e le vellutate di legumi senza dimenticare gli anelletti al forno.