Cosa accade se mangi troppi fritti? Il corpo reagisce a ciò che ingeriamo, in particolare ai cibi carichi di grassi. Scopriamolo insieme.
Includere troppi alimenti fritti nella propria alimentazione può arrecare alcuni danni. Meglio non eccedere.
All’interno della cucina italiana ci sono sicuramente numerosi piatti diversi molti interessanti e gustosi.
I piatti fritti in Italia
Anche il fritto, per la verità, occupa uno spazio da non sottovalutare. E, la maggior parte della popolazione, in genere, apprezza questo tipo di cottura, poiché risulta croccante e gradevole al palato.
Tuttavia, per evitare che si combinino dei pasticci, soprattutto quando si è alle prime armi, è meglio tenere presente alcune indicazioni basilari.
In primis, bisogna ricordarsi che, prima di mettere un alimento nell’olio, quest’ultimo deve essere scaldato in modo adeguato. Infatti, se così non fosse, rischieremmo, in maniera inevitabile, di bruciarlo.
Inoltre, è importante tenere presente che per ottenere la giusta croccantezza, è necessario, di tanto in tanto, girare gli alimenti mentre si stanno cuocendo.
In Italia, come si accennava poc’anzi, esistono svariati piatti che includono questo tipo di cottura.
A tal proposito, non è questa la sede per elencarli tutti, ma, perlomeno, possiamo elencare quelli ritenuti più famosi e apprezzati.
Per esempio, possiamo menzionare la classica frittura di paranza che, in genere, si può provare quando ci si trova nella bellissima isola di Pantelleria.
Ma, poi, ancora, spostandoci al Nord Italia, non si può certo dimenticare il gustoso fritto misto alla piemontese, preparato, già in tempi remoti, con le frattaglie di vari animali.
In tutto lo Stivale, però, ci sono sicuramente altri piatti da non perdere, come, per esempio, i supplì romani, la parmigiana di melanzane tipica della Campania e anche gli arancini catanesi.
Insomma, anche solo da queste poche righe, si può ben capire quanto sia amata questa tipologia di cucina all’interno dei confini italici.
Cosa accade se mangi troppi fritti
Tuttavia, come la maggior parte delle cose, sarebbe meglio non eccedere nemmeno in tal senso. Anzi, ci sono giustappunto delle buone ragioni per non strafare con la frittura.
A ricordarcelo, infatti, sono proprio gli esperti che, dopo diversi studi, sono arrivati a delle conclusioni importanti e da non prendere sottogamba.
Tempo fa, quindi, sono state fatte alcune ricerche con lo scopo di mettere in correlazione il cibo con la salute mentale.
In particolare, uno studio effettuato in Cina, dall’Università di Zhejiang, ha dimostrato che mangiare troppi fritti, in particolare le patate fritte, potrebbe persino causare alcuni disturbi depressivi e dell’ansia.
I ricercatori, quindi, secondo quanto è stato riportato, hanno preso in considerazione oltre 140 mila persone grazie alle quali si è scoperto qualcosa di fondamentale.
Innanzitutto, sembrerebbe che a rischiare maggiormente siano gli uomini e gli individui giovani di genere maschile.
Questo lavoro, portato successivamente in laboratorio, ha confermato che l’esposizione eccessiva all’acrilammide causerebbe la neuroinfiammazione.
L’acrilammide, nella fattispecie, è un sottoprodotto del processo di frittura. Ciò, quindi, comporta uno squilibrio nel metabolismo degli sfingolipidi e dei fosfolipidi.
Questi ultimi, infatti, hanno un ruolo decisivo nell’insorgenza di ansia e depressione. Oltre alle cause mentali, però, bisogna anche sottolineare che gli alimenti fritti, se consumati in eccesso, potrebbero provocare anche il diabete, l’obesità e le malattie cardiache.