Se chiediamo un conto separato al ristoratore, questi è libero di rifiutarsi oppure no? Vediamo cosa dice la legge in merito.
Siamo a cena fuori con alcuni amici. Alla fine decidiamo di chiedere conti separati in modo da poter dividere la spesa meglio.
Avanziamo tale richiesta al ristoratore, ma questi ci risponde dicendo che non può farlo, poiché lo scontrino della nostra cena è stato già battuto e, quindi, non annullabile.
Questa scenario è più comune di quanto ci si possa aspettare. Ma il ristoratore ha ragione? Assolutamente no.
I clienti hanno sempre diritto a chiedere il conto separato. Anche se lo scontrino dovesse essere già battuto, il suo annullamento è possibile. Meglio fare chiarezza e capire bene come comportarsi in una tale situazione.
Prima di affrontare questo tema è opportuno specificare un piccolissimo cavillo legale. Nel momento in cui ci rechiamo in un ristorante o in un altro posto dove si mangia, stipuliamo in quanto clienti una specie di contratto con il proprietario del locale.
Anche se non viene disciplinato in modo specifico dal Codice Civile, il “contratto di ristorazione” affronta le medesime regole generali che riguardano gli esercizi pubblici.
Considerando la natura verbale di questo contratto, esso viene stipulato quando diamo un’occhiata al menù e ordiniamo del cibo, accettando il costo di ogni pietanza che abbiamo ordinato.
Ecco perché gli operatori del settore ristorazione sono obbligati a scrivere chiaramente i nomi delle pietanze nel menù e il corrispettivo costo.
Quest’onere viene in qualche modo “ricambiato” dalla clientela quando ordinano. Quindi, non possiamo più recedere da questo contratto.
Possiamo farlo soltanto se è presente un errore lampante commesso dal ristoratore, come aver confuso gli ingredienti, se i cibi sono scaduti oppure contengono allergeni non dichiarati. Una volta ordinato il piatto, alla fine è obbligatorio pagarlo.
Quando andiamo a pranzare o cenare con in nostri amici, nonostante siamo tutti seduti al medesimo tavolo, il contratto che andiamo a stipulare non è unico, ma singolo.
Ciò vuol dire che, se siamo 15 persone, stipuliamo quindici contratti differenti. Ecco perché il ristoratore non può rifiutare a ognuno dei commensali uno scontrino personale, se glielo chiedono. Soltanto in due casi può farlo senza infrangere la legge:
Discorso diverso per il cartello che viene esposto. Siccome i clienti non sono obbligati a leggerli, in caso di disguido finale, e senza l’accordo verbale di cui sopra, a pagare è sempre il “contraente forte”, ossia colui che sta offrendo il servizio.
Quasi sempre, i ristoratori trovano come scusa quella di essere impossibilitati ad annullare lo scontrino emesso.
È una palese bugia, poiché qualsiasi scontrino può essere annullato. Siccome mettersi a discutere su questo punto porta a perdite di tempo inutili, spesso e volentieri quasi nessuno si mette a questionare più di tanto.
In conclusione, è nostro diritto sempre chiedere scontrini separati. Però, se il conto è già stato preparato e battuto, meglio soprassedere sulla questione.
L’unica cosa intelligente da fare è mettere in chiaro le cose fin da subito, magari prima che la cena finisca, sempre se tutti i commensali siano d’accordo, ovviamente. In questo modo, la serata si conclude serenamente e senza una coda polemica.