Che cos’è l’albero del pane, quali sono le sue proprietà benefiche e come può essere utilizzato per diversi scopi.
L’albero del pane è una pianta che si trova principalmente nel sud-est asiatico. Denominata anche con il termine Ulu, si può trovare anche in alcune isole dell’Oceano Pacifico, nonché in India. Diverse ricerche condotte di recente, inoltre, affermano che l’importanza di pianta risiede, totalmente, nel fatto che essa possa contribuire a contrastare la fame presente in diverse parti del mondo.
Le origini dell’albero del pane possono essere collocate in Nuova Guinea, anche se, nell’ultimi anni, la coltivazione di questa pianta si è diffusa, in sostanza, in 90 paesi del mondo. La si può trovare, nello specifico, nelle isole meridionali dell’oceano Pacifico e nelle aree tropicali del globo.
In tempi antichi, l’albero del pane è stato coltivato anche in altri Paesi del globo, tra i quali possiamo citare sicuramente la Melanesia, la Micronesia e la Polinesia. Tali coltivazioni, inoltre, alla fine del XVIII secolo, fanno la loro comparsa anche nei Caraibi.
Una pianta, dunque, che, alle spalle, ha una lunga e importante tradizione: basta considerare anche il fatto che in Polinesia è piantata quando viene al mondo un bambino, al fine di garantirgli una vita prospera.
L’albero del pane, di solito, ha un’altezza di circa 20 metri e, tale pianta, può essere coltivata, in prevalenza, nei terreni salati. La coltivazione – nei fatti – è molto semplice da attuare.
Tale pianta, inoltre, che produce i cosiddetti Breadfruit, in inglese, “frutti di pane“. Una volta che l’albero di pane raggiunge il livello più alto di maturità, può produrre, ogni anno, circa mezza tonnellata di frutta.
La coltivazione di questa specifica pianta, per tali ragioni e in alcuni casi, può superare le coltivazioni di altri alimenti base delle varie cucine locali, quali il riso, il mais e il grano.
Il frutto di questo albero si presenta facile da masticare, in quanto ha una consistenza decisamente morbida. Il sapore, inoltre, è farinoso, leggermente dolce e assomiglia a quello che possiamo avvertire mangiando le patate.
Ciò avviene, in quanto il frutto dell’albero del pane contiene una elevata percentuale di amido. Il frutto di questa pianta, inoltre, è ricco di vitamine, fibre nonché di carboidrati.
Non va mai mangiato crudo: tale frutto, infatti, deve essere sottoposto a cottura. Il frutto deve avere, comunque, una buccia giallo-bruna e deve essere piuttosto maturo, in quanto – se è ancora acerbo – non è mangiabile.
Una volta scelto il giusto frutto, bisogna lavarlo per eliminare ogni traccia di sporco o residui vari, per poi procedere alla rimozione della buccia con un coltello ben affilato.
La polpa che si ottiene dal frutto può essere cotta in diversi modi, a seconda dei gusti personali. La si può grigliare, arrostire, bollire e friggere o usarla in stufati e zuppe, ma anche nei dolci.
Dai frutti, inoltre, si può produrre una particolare farina, utile per la preparazione dei pancake e di altri dolci.
Tale pianta può essere utilizzata anche per usi alternativi. Forse non tutti sanno che è dalla scorsa interna del frutto si ricavano fibre tessili.
Il legno, inoltre, può essere utilizzato per costruire mobili e case, mentre le foglie possono essere utilizzate come oggetto da ornamento.
Oltre a ciò, l’albero del pane può essere anche un ottimo strumento per contrastare la fame nel mondo che attanaglia diversi Paesi.
Secondo quanto riferisce il National Tropical Botanical Garden, la gran parte delle persone, precisamente l’80%, che soffre la fame, vive nelle regioni tropicali e subtropicali del globo.
Aree, che – paradossalmente -sono le migliori per avviare la coltivazione dell’albero del pane. Da diverso tempo varie organizzazioni, come la Global Breadfruit e il BreadFruit Institute, si impegnano al fine di avviare la coltivazione di questa pianta in tali territori, proprio per far fronte la scarsità di cibo.