Non sapete come dissalare il baccalà? Esiste un metodo molto semplice che consente di avere, senza fare particolare sforzo o fatica, un baccalà dissalato o ammollato pronto da usare per tante saporite ricette. Siete curiosi di sapere come fare per dissalare il baccalà? Scopriamolo insieme.
Metodo per dissalare il baccalà in modo semplice e veloce
La prima cosa da fare, dopo aver acquistato il miglior baccalà in circolazione, è quello di metterlo sotto l’acqua corrente per rimuovere tutto lo strato spesso di sale. Dopo questo step, il passaggio successivo consiste nel togliere la coda e le pinne al baccalà. Vanno tolte tutte le parti esterne in modo da rimanere un unico delizioso filetto centrale. Il taglio seguente consiste nel tagliare esattamente a metà nel senso della lunghezza il baccalà. I due pezzi ottenuti vanno tagliati ulteriormente in pezzettini più o meno grandi o piccoli (la grandezza dei pezzi dipende essenzialmente dal tipo di ricetta che avete in mente di preparare).
I pezzetti di baccalà così tagliati vanno ora messi in un recipiente capiente e coperti totalmente di acqua fredda. Il baccalà da dissalare va tenuto in ammollo per 3 giorni e l’acqua va cambiata per 3 volte al giorno (mediamente ogni 8 ore).
Per tutto il procedimento di ammollo e dissalazione il recipiente va sempre tenuto all’interno del frigorifero. Spesso se i pezzi sono troppo spessi, l’ammollo deve durare più di 72 ore e quindi è necessario un giorno in più in acqua fredda prima di procedere a cucinarlo.
Come cucinare il baccalà dopo averlo dissalato
Esistono infinite ricette per cucinare il baccalà. Le più comuni sono il baccalà in umido, fritto o al forno e poi ci sono le ricette speciali come il baccalà alla romana, il baccalà alla vicentina, il baccalà alla siciliana e il baccalà alla livornese. Davvero buone e sfiziose sono poi le polpette di baccalà o il baccalà arraccanato, un piatto tipico natalizio.
Ricordate che una volta dissalato il baccalà va cucinato. Se invece intendete conservarlo e cucinarlo in seguito, allora vi consigliamo di tenerlo in frigo e soprattutto di rimanerlo sotto sale perché la salatura è un ottimo metodo di conservazione naturale.
Se avete già cucinato il baccalà ed avanza, potete conservarlo in frigo per 3, massimo 4 giorno in un recipiente coperto da pellicola trasparente.
Differenza tra stoccafisso e baccalà
Un’importante distinzione da fare è quella della differenza tra stoccafisso e baccalà. In entrambi i casi si tratta di merluzzo di grandi dimensioni ma nel caso del baccalà viene messo sotto sale, nel caso dello stoccafisso invece viene pulito ed essiccato. Sia il baccalà che lo stoccafisso per essere cucinati vanno prima ammollati, ovvero resi morbidi dopo l’ammollo da 3 fino a 7 giorni in acqua fredda.