Gustare un buon vino è un’esperienza che coinvolge tutti i nostri sensi, dalla vista all’olfatto fino al gusto. Ma c’è un aspetto spesso sottovalutato, come tenere correttamente il calice di vino in mano. Molto spesso commettiamo errori banali che possono influire sulla nostra esperienza sensoriale e sulla percezione del sapore. Ecco il modo corretto.
Per gustare veramente un buon vino, non basta soltanto versarlo nel bicchiere e berlo. È importante prendersi il tempo di apprezzarne ogni sfumatura, ammirandone la luminosità del colore e annusando gli aromi che si sprigionano dal calice. Questo significa che dobbiamo essere consapevoli anche della giusta presa del bicchiere.
Molti sono convinti che una posizione rilassata delle dita attorno al gambo sia l’impugnatura migliore per evitare di surriscaldare il vino con le mani o alterarne la temperatura. Tuttavia, questa tecnica è sbagliata, il gambo è infatti pensato esclusivamente come supporto per mantenere la stabilità del bicchiere sulla superficie su cui lo poggi.
La corretta impugnatura prevede invece tutt’altro utilizzo delle dita, da garantire una perfetta aderenza senza surriscaldamento del liquido all’interno del calice. In questo modo potremo sorseggiare il nostro rosso preferito godendo appieno delle sue note aromatiche e sapori unici. A questo punto scopriamo come tenere correttamente il calice di vino in mano.
Spesso non diamo troppa importanza a come tenere il calice di vino in mano, pensando che sia solo un dettaglio insignificante. In realtà, sbagliamo quasi tutti e questo può influire sulla degustazione del vino.
Molti tengono il bicchiere dallo stelo, ma questa è una pratica da evitare poiché la temperatura della mano può alterare quella del vino. Preservare la temperatura del vino è fondamentale per apprezzarne l’aroma. Altri invece stringono il bicchiere con tutta la mano o lo sorreggono dalla coppa. Anche queste sono abitudini scorrette che possono compromettere l’esperienza sensoriale della degustazione.
La corretta impugnatura prevede di prendere il calice dalla base con tre dita: pollice, indice e medio. In questo modo si evita di riscaldarlo con le mani e si riesce ad apprezzare meglio i profumi del vino. Ovviamente ogni tipo di vino richiede anche un tipo specifico di calice, ma almeno impariamo a tenerli correttamente in mano per gustarli al meglio. Ora entreremo nei dettagli per capire come posizionare bene le dita partendo dall’impugnatura dello stelo, o con tre dita o con due oppure dalla base.
Tra gli errori più comuni che commettiamo quando degustiamo un buon bicchiere di vino, c’è sicuramente quello di tenere il calice in modo sbagliato. Molti credono che non ci sia alcuna importanza nell’impugnare il bicchiere o che si possa fare come meglio si crede, ma la verità è che questo atteggiamento può compromettere l’esperienza della degustazione.
La prima cosa da fare è capire quale sia la giusta impugnatura, bisogna tenere sempre il calice per lo stelo? E mai per la coppa? Questo perché se lo stringessimo con le dita sulla parte superiore del vetro, rischieremmo di surriscaldare troppo rapidamente il liquido contenuto all’interno del bicchiere.
In secondo luogo, dobbiamo prestare attenzione alla temperatura del vino durante l’utilizzo del bicchiere, se le mani sono troppo calde, altereranno anche la temperatura dello stesso. Questo vale soprattutto per i vini bianchi e rosati, che devono essere serviti freddi.
Scopriamo invece secondo gli esperti come tenere il calice di vino tra le mani:
Questi sono i modi con la quale tenere il calice, ma ricordate sempre che l’impugnatura corretta dipende anche dal tipo di calice e dal tipo di vino che state degustando. Ad esempio, i calici da rosso sono solitamente più ampi rispetto a quelli da bianco o rosato e richiedono quindi una presa differente per assicurare un equilibrio stabile durante la bevuta.
E cosa fondamentale, è che tenere il calice di vino in mano non è solo un gesto, ma anche una questione di classe ed eleganza.
Tra gli intenditori più preparati del mondo del vino si sta verificando l’uso di una coppa molto particolare per degustare al meglio il vino, la coppa. Tale bicchiere è stato creato da Joško Gravner, proprietario dell’omonima azienda agricola di Oslavia, in provincia di Gorizia.
La particolarità della coppa consiste nell’avere due rientranze laterali dove appoggiare le dita, ciò permette una maggior stabilità e presa del bicchiere. Tale impugnatura dà l’impressione di “tenere in mano” un’ampolla di vino.
Il design della coppa non solo rende più facile la degustazione ma anche migliora l’esperienza sensoriale nel suo complesso. Infatti grazie alla sua forma ampia e conica i vapori aromatici del vino possono espandersi meglio nella parte superiore del bicchiere aumentando così la percezione olfattiva dei profumi del vino.
In questo modo si può gustare ogni sfumatura e sentire a pieno tutti gli aromi racchiusi nel calice senza dover preoccuparsi che il proprio bicchiere cada o che il contenuto fuoriesca durante i movimenti delle mani. Quindi se amate la bevanda degli Dei ed esigenti sulla qualità della vostra esperienza enogastronomica non potete perdervi quest’innovativo modo per degustare il vostro prossimo calice di buon vino.
Il calice da vino è un elemento importante per apprezzare al meglio il sapore del nostro nettare preferito. Ma non tutti i bicchieri sono uguali, e a seconda del tipo di vino che stiamo degustando, dobbiamo scegliere il giusto calice.
Per i vini rossi, spesso dotati di un bouquet complesso, si consiglia l’utilizzo di calici arrotondati e voluminosi con un’apertura ampia che permetta al vino di entrare in contatto con una quantità sufficiente d’ossigeno per aprire meglio il bouquet. La forma del bicchiere dovrebbe essere tale da consentire una presa salda e comoda.
I calici per i vini bianchi invece hanno una forma più stretta e affusolata perché questo tipo di bevanda va servita fredda. La lunghezza dello stelo serve proprio ad evitare che la mano riscaldi troppo velocemente il contenuto della coppa. Versando meno liquido nel bicchiere lo scalderemo molto lentamente.
Infine, parliamo dei vini rosati, questi non richiedono tanto ossigeno come quelli rossi ma neppure pochissimo come quelli bianchi. Quindi l’ideale sarebbe utilizzare un bicchiere dalle dimensioni medie, alto e snello con un’apertura sul bordo leggermente più stretta rispetto alla parte centrale per esaltare gli aromi fruttati tipici dei rosé.
Quindi possiamo dire che se vogliamo gustarci pienamente ogni sorso del nostro prezioso nettare dobbiamo considerare attentamente il calice che scegliamo. La scelta giusta ci permetterà di gustarci un buon vino coinvolgendo tutti i nostri sensi, vista olfatto e gusto.