Magari chi è poco esperto nell’abito enologico fa un po’ più fatica a capire quando un vino è veramente buono come indica l’etichetta. E’ ovvio che i gusti son gusti e un vino che può piacere a me non piacere a tanti altri. Ma la qualità non è opinabile.
Una bottiglia di vino buono, pregiato può costare davvero tantissimo ed è per questo che scoprire di aver preso una bottiglia di vino non esattamente pregiato ma aver pagato per tale fa davvero molto male. Ed è per questo che oggi proveremo a darvi dei consigli utilissimi su come smascherare i cosiddetti ‘fake’ del vino e capire subito se quello che si vuole acquistare vale davvero il prezzo che ha.
Vino Pregiato? 5 indizi per smascherare i falsi
Una bella cena, una serata importante, una cena con una persona speciale non può fare a meno di un buon vino. Noi italiano abbiamo eccellenze, in questo campo, che tutto il mondo ci invidia. Purtroppo però anche in casa nostra proliferano becere imitazioni che con trucchetti da 4 soldi possono farci fare brutte figure e rovinarci momenti importanti.
Ma qual è il modo per non cadere in trappola e acquistare un vino poco buono
Oggi proveremo a darvi una serie di indizi che vi saranno davvero molto utili per evitare figuracce e fare la figura di esperti quando serve. Ecco 3 consigli per riconoscere un buon vino da un vino poco buono:
1. ANNUSARLO: sentire l’odore dopo averlo stappato può permetterci di intuire molto sul vino. In particolare, il momento in cui dovremmo capire l’autenticità del vino e la sua vera qualità. La prima volta, il vino, deve sprigionare un odore non molto gradevole, come di polvere e ambienti umidi. Insomma, un po’ l’odore che si avverte in luoghi come cantine e posti simili. Alcuni sostengono che questo odore sia simile a quello che può sprigionare uno strofinaccio umido lasciato così ad asciugare. Non pensate che essendo un vino di annata questo odore sia ‘normale’. Anzi, è indice di bassa qualità o di vino compromesso. Non è consigliabile nemmeno usarlo per preparazioni di cucina potrebbe viziare i
vostri pranzetti.
2. OSSERVARLO: qual è il colore di un vino buono? In molti potrebbero dire che dipende in primis dal colore. Ma c’è una caratteristica che accomuna tutte le tipologie: la lucentezza. Quando vi accorgete che una bottiglia di vino bianco assume sfumature un po’ troppo giallognole addirittura tendenti all’arancio non è di certo un buon segno. Nel caso di una bottiglia di vino rosso, potrà capitarvi di vederlo poco splendente quasi opaco come se fosse impolverato. In questo caso è meglio farlo scivolare lentamente giù dal condotto del lavabo in cucina piuttosto che consumarlo durante una cena. Bisogna però precisare che ci sono delle eccezioni. Alcuni vini nascono proprio con colori che sono del tutto eccezionali.
Delle sfumature particolari, quindi, che non devono indirvi nell’errore di giudicarlo poco appetibile.
3. ODORE DI CAVOLFIORE: precedente abbiamo sottolineato com’è importante fare caso all’odore che sprigiona il vino aperto il tappo di sughero viene tolto. Però c’è un odore che può indurre ad errori di valutazione piuttosto gravi. Se avvertite l’odore un po’ simile a quello che infesta casa quando mettiamo sul fuoco il cavolo potreste fare una brutta espressione e pensare che forse è il caso di buttare via quella bottiglia.
Ma in realtà non c’è nulla che non va. Anzi, quest’odore è indice di un vino che merita almeno una chance. Potreste lasciarlo un po’ aperto prima di servirlo a cena perché quell’odore è provocato da un motivo ben preciso. Sono i raggi UV a provocare quell’odorino non sempre gradevolissimo.
Ora che sapete come liberarvi da bottiglie di vino poco appetibili non vi resta che mettere in pratica i consigli cominciando ad assaporare la vera anima del vino godendo delle sue sublimi qualità.