Se siete stati in Medio Oriente, avrete avuto modo di apprendere le tradizioni di una cultura molto diversa da quella occidentale, oltre ad aver visitato dei luoghi molto suggestivi e particolari, che vi avranno lasciati sicuramente senza fiato. Anche la cucina è differente da quella nostrana e costituita non solo da succulenti piatti da assaggiare e gustare ma anche da bevande dissetanti davvero molto buone. Una di queste è lo Sharbat, tipica dell’Asia meridionale e del Medio Oriente.
Se non siete mai stati in Medio Oriente, sapete ugualmente quali sono gli ingredienti di questa gustosa bevanda e come si prepara? Scopriamolo nei prossimi paragrafi, dopo aver visto quali sono le sue origini.
L’etimologia del termine Sharbat
Lo Sharbat è una bevanda fresca, a base di frutta, acqua e petali di rose, con delle varianti. Il termine ‘sharbat’ deriva da un termine della lingua persiana e la dizione ‘sherbet‘ dalla lingua turca ‘serbet‘. Lo Sharbat viene anche denominato sorbet, come nella lingua francese. Diciamo che ogni paese ha il suo termine, il suo significato, la sua grafia e pronuncia.
Qualche cenno storico
Per quanto riguarda le origini dello Sharbat, in un libro del XII secolo, si descrivevano alcune varietà iraniane di questa bevanda. Diventò una bevanda gettonatissima durante l’impero Mughal, dove la producevano con la neve dell’Himalaya. Gruppi di medici e di farmacisti provvedevano a tener d’occhio la coltivazione della frutta e delle spezie impiegate nella preparazione di questa bevanda, nei palazzi dell’impero ottomano.
Ricetta base dello Sharbat
Preparare lo Sharbat a casa propria è molto semplice: bisogna far bollire l’acqua con lo zucchero – preferibilmente di canna – e aggiungere la frutta, i petali di una rosa rossa o rosa oppure i petali dell’ibisco. Si ottiene così uno sciroppo che deve essere mescolato con un po’ di acqua o di latte, a propria scelta. Poi, per servirlo, si aggiunge del ghiaccio.
La versione alcolica dello Sharbat
Lo Sharbat si può trasformare anche in un cocktail alcolico. Bisogna procurarsi uno shaker e mettere, al suo interno, lime, limone, gin, Sherbet, rosolio di bergamotto e ginger fresco. Si agita il tutto e si filtra con un colino. Poi, si versa in un bicchiere basso adatto per i cocktail (questa è la ricetta del bar manager Marco Tavernese di IT Milano).
La ricetta dello Sharbat ai petali di rosa
Questa è la classica ricetta dello Sharbat. Per prepararla dovete procuravi un litro d’acqua, un chilo di zucchero, circa quattrocento grammi di succo di limone e duecento grammi di petali di rosa. Lavate, dunque, i petali di rosa, metteteli in un barattolo di vetro e lasciate riposare per circa una settimana, coprendo con un tovagliolo e un elastico, come se fosse un coperchio. Con un colino, filtrate il liquido ottenuto, aggiungete metà dello zucchero e fate riposare per un’altra settimana.
Fate bollire l’acqua con l’altra metà dello zucchero e mescolatelo al liquido ottenuto precedentemente, in una bottiglia di vetro. Si può servire anche con del ghiaccio.
La versione al lime e alle mandorle
Altre due varianti e ricette dello Sharbat sono quella al lime e alle mandorle. Per preparare quella al lime, bisogna far bollire in un pentolino acqua e zucchero di canna, aggiungere la buccia e il succo di lime e far bollire ancora un po’. Si fa riposare nel frigo e si mixa con dell’acqua, per diluirlo.
Per quanto riguarda lo Sharbat alle mandorle, bisogna far bollire le mandorle e frullarle. Poi, fate bollire acqua e zucchero, aggiungete le mandorle e anche il succo di lime. Versate il tutto in una bottiglia di vetro e diluite con dell’acqua.