Chissà quante volte vi sarà capitato di mangiare il surimi e di apprezzare il suo sapore che ricorda molto vagamente quello del granchio. Ma vi siete mai chiesti cosa c’è dentro questo famoso alimento e come viene realizzato? Se siete curiosi di scoprire la risposta non vi resta che continuare la lettura di questo interessante articolo.
Il successo del surimi e il suo fascino esotico
Il surimi si mangia non solo nei ristoranti giapponesi e cinesi, ma anche al supermercato. Il suo successo presso il grande pubblico di consumatori italiani è molto probabilmente dovuto al suo fascino esotico, ma anche al suo sapore irresistibile di granchio.
Ma è davvero fatto di granchio o contiene altro? Non è necessario cuocerlo per mangiarlo ed è davvero irresistibile e goloso. Scopriamo insieme cosa contiene e perché ha un sapore che ricorda lontanamente quello del granchio.
Storia del surimi
Il surimi non è granchio, bensì un mix di diversi tipi di pesce che vengono pressati e poi mescolati. Al surimi si può dare la forma che più si preferisce, non soltanto quella a bastoncino che solitamente vediamo in Italia. In Oriente infatti questo alimento si trova solo a forma di sfera e non di bastoncino.
Nella storia della cucina orientale troviamo le prime testimonianze di questo alimento solo intorno all’anno 1000, quando si spiega la preparazione del kamaboko. Esistono anche altre varianti come il satsuma-age a forma di tortina e l’hanpen a forma di triangolo.
All’inizio per fare il surimi veniva impiegato solo ed esclusivamente il merluzzo, sia per motivi nutrizionali sia perché la produzione era tipo artigianale. Solo negli anni Settanta del secolo scorso la domanda aumenta e quindi viene cambiato la composizione. Oggi non viene considerato un alimento pregiato di pesce in Giappone, ma di scarso valore.
Cosa c’è dentro?
Il surimi è un mix di vari tipi di pesce. Solitamente la parte maggiore è composto da merluzzo, ma vengono impiegati anche altri pesci come suro, sgombro, nemiptero e persino carpa. La cose che mi più stupisce però è che nel surimi non c’è alcuna presenza di crostacei. Il mix di pesci sotto forma di polpa è solo il 30% del composto. Viene spontaneo chiedersi e il resto cosa è? Si tratta di fecola di patate, moltissimo sale, albume di uovo, spezie varie e olio di palma. Talvolta viene usato persino il glutammato.
Oggi per fare il surimi si usano gli scarti del pescato o meglio gli avanzi industriali dei prodotti ittici giapponesi. In un anno vengono fatte circa 3 milioni di tonnellate di questo alimento. Lo scopo di questo prodotto alimentare è quello di imitare nei colori e nel sapore i crostacei, ma di crostaceo non c’è nulla. Il sapore che ci sembra granchio non è affatto granchio, ma un sapore innaturale dato da un mix di aromi che non sono nemmeno tanto buoni e salutari.