Probabilmente avrete sentito parlare del granchio blu, tanto pregiato quanto discusso. Ma com’ è possibile cucinare il granchio blu? Conosciamo meglio questo crostaceo e le tecniche di cottura in cucina.
Il granchio blu
Prima di capire come utilizzare questo crostaceo in cucina è bene che impariamo a conoscere meglio l’animale stesso. Quanti di noi in spiaggia da piccoli non si sono catapultati sugli scogli per cercare i granchi? Solitamente sono piccini e di colore simile agli scogli stessi. Ma il granchio di cui parleremo oggi è del tutto differente. Il granchio blu ha una grandezza che arriva anche ai 25 cm di larghezza ed ha un inconfondibile colore blu. Dalle nostre parti era difficile vedere questo animale, diffuso invece nelle coste americane. Vive praticamente bene ovunque: acque dolci e salate e in temperature che variano dai 3 agli oltre 30 gradi.
La capacità di riproduzione di questo crostaceo è altissima, infatti ogni femmina può deporre fino a milioni di uova ogni anno. Un numero davvero sorprendente. Inoltre sono una specie molto vorace e si nutrono di molluschi, pesci ed altri crostacei. La sua voracità però lo rende un pericolo per l’ecosistema marino ecco perché ad agosto è stato emanato un decreto che ne richiede la cattura per minimizzare la diffusione.
La domanda però sorge spontanea: se il granchio blu nasce nelle acque americane, come è arrivato nel nostro mar Mediterraneo? La causa è riconducibile ai trasporti clandestini e non solo. Alcune navi commerciali raccolgono acque di zavorra, ovvero delle acque che servono ad equilibrare il carico della nave. Una volta arrivate a destinazione queste acque vengono rilasciate, così come tutto ciò che avevano all’interno. Ma vista la diffusione di questo crostaceo e la richiesta di cattura e quindi di conseguenza di commercializzazione, perché non assaggiarlo? Ma come possiamo adoperarlo in cucina? Scopriamolo.
Cucinare il granchio blu
La prima cosa da sapere è che in qualunque modo si decida di cucinare il granchio blu, in cottura cambierà colore e diverrà rosso/arancio. Altra cosa importante è che, pur essendo abbastanza grande, ogni esemplare contiene al suo interno poca polpa, quindi è bene cuocerlo e ripulirlo in maniera accurata, altrimenti rischieremmo di non ricavarne niente. La polpa può essere mangiata cruda e cotta, se cruda ha un sapore molto simile allo scampo, se cotta, un sapore similare a quello dell’astice.
Pulirlo richiede cura e pazienza. Una volta bollito per soli 10 minuti, il granchio dovrà essere lasciato freddare, quindi si eliminano: chele coda e zampe. Con la punta di un coltello si incide la parte sottostante della pancia e si ricava un’apertura. Quindi con un cucchiaio se ne preleva la polpa. Successivamente possiamo anche prelevare la polpa dalle chele. Una volta estratta la polpa può essere gustata semplicemente con olio e limone. Oppure essere adoperata per insalate, pasta, bignè salati, polpette di pesce eccetera. Possiamo anche realizzare un sugo semplice con l’aglio e il prezzemolo e calarci il granchio, che avremo inciso nella parte sottostante, gli ultimi 10 minuti della cottura. Avremo un sugo super saporito.
Conclusioni
Concludendo possiamo dire che, qualunque sia il modo in cui decidiamo di cucinare e utilizzare il granchio blu, questo sarà un successo. Vista la grande espansione ed i prezzi ormai bassi di questo crostaceo, non ci rimane che acquistarlo e assaggiarlo se non l’abbiamo ancora fatto. Sicuramente rimarremo sorpresi del suo sapore.