Esistono diversi tagli della carne d’agnello e ognuno ha le sue caratteristiche specifiche. Ogni taglio ha una diversa modalità di cottura e un sapore diverso. Per Pasqua è tradizione e consuetudine cucinare come secondo piatto l’agnello al forno con le patate. Prima di mettersi ai fornelli però, è importante scegliere il taglio giusto di carne da comprare. Ecco come riconoscere i diversi tagli della carne d’agnello e come cucinarli.
Carne d’agnello per Pasqua
La carne d’agnello viene mangiata da secoli. Già i Romani e prima ancora gli Etruschi, i Sabini e i Sanniti si cibavano della carne di questo animale. Con l’avvento del Cristianesimo diventa un animale sacro, ma continua a configurare nelle rappresentazioni dei banchetti pasquali.
Per chi non lo sapesse, l‘agnello è il cucciolo della pecora. Non ha solitamente neppure compiuto un anno di età, ma ha un età compresa tra i 2 e i 12 mesi di vita. Quando l’agnello non ha neppure 2 mesi di vita si chiama abbacchio o agnellino da latte.
Poiché questo animale ha poca carne come quantità effettiva, spesso si cucina intero. Dopo un anno d’età l’agnello non è più agnello, ma diventa montone. Montone e agnello ha gli stessi tagli: collo, spalla, petto, cosciotto, carré e sella.
Tutti i tagli della carne d’agnello
Prima di procedere a conoscere i tagli, vogliamo ricordarvi che solitamente l’agnello si cucina intero perché è una carne molto delicata. Generalmente si fa grigliato, bollito o al forno con patate o piselli. Attenzione se lo fate bollito, perché il sapore è molto intenso e può non essere gradito a tutti gli ospiti.
La testina d’agnello fa parte della cucina povera e si mangia così com’è: il cervello è commestibile e tutte le parti molli nel cranio.
Il collo è una delle parti considerate più saporite dai commensali. Ottimo da fare come brasato o spezzatino, si presta molto bene alle lunghe cotture. Se lo comprate chiedete quello con l’osso che è molto più delizioso. Nella cucina nordafricana il collo d’agnello è l’ingrediente principale del cous cous di carne.
La spalla d’agnello è davvero super tenera e super gustosa. Si fa arrostita. E’ perfetta per le tagliatelle al ragù d’agnello e per l’agnello alla cacciatora.
Il petto è la parte più magra dell’animale ed è asciutta e piena di ossa. Predilige una cottura lenta e prolungata.
Il cosciotto d’agnello è la parte più magra in assoluto dell’agnello: ha solo il 2% di grasso. Viene fatto al forno ed ha un sapore molto deciso e intenso. Vi consigliamo, per dare più sapore, di marinarlo prima con vino, sedano, carote e cipolle. L’odore è molto forte e può non piacere ai deboli di stomaco, quindi meglio usare gli aromi.