Non solo ingrediente utilizzato in cucina per condire e insaporire le pietanze; l’olio extravergine oliva è molto di più, è infatti considerato a tutti gli effetti un alimento vero e proprio, uno dei componenti basilari della dieta mediterranea estratto dal frutto e non dal seme dell’ulivo.
Essendo un grasso liquido ricco di proprietà nutrizionali e di caratteristiche organolettiche di ottima qualità, l’olio extravergine d’oliva deve essere conservato al meglio, onde evitare un deprezzamento del prodotto stesso.
Quali sono i buoni consigli per conservare l’olio extravergine d’oliva ed evitare il deprezzamento del prodotto? Scopriamolo in questa guida.
Una volta prodotto, stoccato e confezionato, l’olio d’oliva extravergine deve essere conservato ad hoc per consentire di mantenere inalterate le caratteristiche e le proprietà originarie del prodotto.
L’olio extravergine di oliva ama gli ambienti freschi: fonti di calore e i raggi solari possono deprezzare sia l’aroma che il gusto.
I packaging ideali per la conservazione dell’olio EVO sono i contenitori in vetro scuro o le latte in acciaio inoxche non lasciano passare la luce.
Quelli in acciaio inox sono più resistenti agli urti e sono più facili da pulire di quelli in vetro.
Tuttavia, una volta aperta la latta è bene travasare l’olio in una bottiglia di vetro perché a contatto con l’ossigeno potrebbe acquisire un sapore di metallo, se non viene consumato entro un paio di settimane.
Nel tempo l’olio EVO tende ad ossidarsi e l’ossidazione porta al progressivo irrancidimento del prodotto.
Il calore, la luce e il contatto con l’ossigeno sono tutti fattori che accelerano il processo ossidativo del prodotto e ne riducono le qualità organolettiche ( sapore ed odore ) e le proprietà nutrizionali (polifenoli).
Per questo l’olio deve essere sempre travasato in contenitori di limitata capacità (mezzo litro o un quarto di litro), soprattutto per chi ha un ridotto consumo dell’olio in cucina.
Il ridotto contatto con l’ossigeno permette di preservare le caratteristiche organolettiche e di conservare l’olio EVO più a lungo.
Per le stesse motivazioni, è bene richiudere la bottiglia subito dopo l’utilizzo.
Anche se esteticamente belle a vedersi, le ampolle e le oliere sono assolutamente da evitare: la Legge 161 del 30 ottobre 2014, art. 18, comma 1 ha sancito che,negli esercizi di ristorazione, l’olio venga servito in un contenitore chiuso ed etichettato.
Nelle ampolle e nelle oliere, l’olio EVO è destinato a subire un processo di ossidazione rapido.
A che temperatura deve essere conservato idealmente l’olio extravergine d’oliva? Intorno ai 15°-16°C. Temperature superiori o inferiori a questo range tendono a ridurre il tempo di conservazione del prodotto.
La normativa vigente prevede che il tempo di conservazione dell’olio extravergine d’oliva non debba eccedere i 18 mesi dalla data di confezionamento presente sull’etichetta.
Raggiunge il pieno della bontà tra i 3 e gli 8 mesi. Dopo uno o due mesi dall’estrazione, l’olio EVO presenta un pizzicore, che diminuisce con il tempo e con il contatto con l’ossigeno.
Questo perché l’aria volatilizza i polifenoli che si sono ossidati.
Seguite nel dettaglio la guida su come conservare l’olio extra vergine di oliva e vedrete che vi durerà per molto tempo.