Piccola rossa e gustosa, la Ciliegia del Monte e d’Arecca sono prelibatezze che della Campania che meritano di essere conosciute e apprezzate più a fondo.
Ciliegia del Monte: origini e caratteristiche
La ciliegia del Monte prende il nome dalla zona in cui viene coltivata. Le coltivazioni maggiori di ciliegie avvengono infatti al piedi del Monte Somma, un complesso montano della Campania che comprende il famosissimo Vesuvio. La coltivazione dei ciliegi in questa zona risale addirittura alla dinastia angioina. Pur essendo oggi questa varietà denominata di cui parliamo oggi, denominata “ciliegia del Monte”, esistono nella stessa zona più varietà. Queste sono nate dai numerosi incroci spontanei avvenuti nell’arco dei secoli, ma ad oggi non sono state ancora individuate del tutto e nello specifico queste varietà. Sarà proprio questo a rendere uniche queste ciliegie? Chi lo può dire. Ma andiamo ora a scoprire cosa le rende tanto uniche e apprezzate.
In Campania la ciliegia del Monte è tra le più diffuse ed utilizzate in assoluto. Essa ha frutto abbastanza grosso ed una colorazione insolita per una ciliegia. Infatti non è caratterizzata dal solito colorito rosso, ma da una parte troviamo una colorazione giallo-rosata e dall’altra puntinata con del giallo. La sua polpa è chiara, soda e croccante. Il sapore è invece dolciastra ma con un pungente retrogusto acidulo. Queste in Campania sono considerate in assoluto le migliori ciliegie da tavola. Ma passiamo ora ad un’altra varietà Campana molto apprezzata, ma anche differente da quest’ultima.
Ciliegia d’Arecca: origini e caratteristiche
Ci troviamo ancora una volta nella provincia di Napoli, più precisamente nell’area Flegrea. Le prime tracce di questa coltivazione nella storia, le troviamo verso la metà del 1500. A quanto pare sono proprio le origini storiche a dar vita al nome di questa ciliegia. Gaspare Ricca, facente parte di una nobile e benestante famiglia napoletana, sposò una nobildonna di Marano. In questo modo il gentiluomo, diviene proprietario di un grandissimo appezzamento di terra che partiva dalla collina dei Camaldoli ed arrivava fino in pianura, nell’attuale quartiere partenopeo. In quest’area iniziarono ad essere prodotte queste ciliegie, che troviamo ancora oggi. Il loro nome sembra quindi essere merito del proprietario del appezzamento dal quale anche la collina oggi viene riconosciuta con tale nome.
Tuttavia c’è un altra storia che fa parte della tradizione che da il merito al re di Spagna. A quanto mare l’amante del re, Caterina Manriques, venne cacciata da Madrid e venne spedita a Marano. Fu lei a portare con se degli alberelli di ciliegio che fece piantare al suo arrivo, sulla collina di Marano, conosciuta appunto come zona Arecca. Che sia una o l’altra la storia che ha portato a noi questi ciliegi poco importa, perché la cosa importante per noi oggi è avere a disposizione questi gustosi frutti. Le ciliegie Arecca hanno una forma piuttosto schiacciata, un colorito rosso brillante e una polpa chiara. La loro raccolta è abbastanza tardiva infatti si raccolgono tra la prima e la seconda metà di Giugno.
Concludendo
Pur essendo differenti, sia la ciliegia del Monte che quella d’Arecca, meritano d’essere conosciute meglio e apprezzate. Quindi se doveste trovarvi nella zona campana in questo periodo, non soffermatevi solo sui loro ottimi latticini, ma assaggiate queste prelibatezze della natura. E visto che siete in zona per gustare queste prelibatezze, non dimenticatevi di fare un giro al Parco nazionale del Vesuvio. Potrete ammirare un panorama mozzafiato che non scorderete mai più.