Una alimentazione sana è opportuno che sia varia e che la sua base sia composta da cibi semplici, naturali, da frutta e verdura fresca e di stagione, legumi, frutta secca, e da cereali integrali.
Pane, pasta, riso tanto per cominciare. E se proprio vi piacciono anche i vari prodotti da forno. Se vi siete documentati e vi siete convinti che le farine bianche usate per la maggior parte dei prodotti industriali saziano ma non nutrono, sono alimenti poveri, e cosi raffinati da assomigliare allo zucchero, e quindi ad ingrassare se mangiati nel momento sbagliato (come la sera) ed avete deciso un graduale passaggio all’integrale, ci sono alcune cose che dovete sapere.
La maggior parte degli alimenti in vendita nei supermercati con la dicitura integrale, integrali non sono. Purtroppo. La legge non è dalla nostra parte, e non è un azzardo dire che si tratta di una truffa legalizzata. Leggendo l’etichetta spesso troverete tra gli ingredienti: farina bianca (anche di grano 00) piu crusca o cruschello. Un tale prodotto non può definirsi integrale. E cosi è la maggior parte del pane integrale in commercio.
Delusi? Io si, da tempo. Abbiamo quindi una gran quantità di cosiddetti “prodotti da forno integrali” (fette biscottate, crackers, grissini, biscotti, ora anche brioche) preparati con farine bianche raffinate (quelle che avete deciso di evitare quando avete fatto la scelta integrale).
I prodotti descritti non posso essere definiti integrali dal nostro punto di vista perché NON CONTENGONO farine integrali, ovvero farine non lavorate industrialmente – e quindi raffinate – dopo il raccolto. I benefici del cibo integrale li abbiamo se l’alimento viene consumato come madre natura l’ha fatto, non se ricostituito con isolati ingredienti dopo essere stato raffinato con tecniche industriali che lo impoveriscono.
E’ semplice. I prodotti integrali “veri” hanno come ingrediente base “farina integrale” e cercarli nei comuni supermercati richiede una grande pazienza, perché sono la minoranza, mentre è più facile trovarli nei negozi di alimenti naturali (ma controllate anche li, e non fidatevi a scatola chiusa).
Uno dei rischi è quello di comprare prodotti più costosi, senza i benefici dell’integrale, oltretutto non abbiamo nessuna garanzia sulla qualità degli ingredienti base: potrebbe essere che nel prodotto finto integrale sia stato utilizzato un frumento qualunque, di scarsa qualità e dubbia provenienza, probabilmente irrorato di pesticidi, i quali sono depositati sui chicchi di frumento, dai quali viene asportata la fibra grezza, lasciando solo le sostanze tossiche. Esse vengono poi raggiunte al falso pane integrale !
Segue il rischio di gonfiori addominali e nessuna motilità intestinale (non ci sono le fibre ma solo amidi), vi pare poco? Spesso questo composto ci procura gonfiori addominali ancora più del pane bianco. Inoltre anche la crusca aggiunta diventa un problema: trattandosi della parte fibrosa questa è ricchissima di acido fitico che lega i minerali e ne impedisce l’assorbimento. Le sue fibre isolate possono rendere difficile l’assorbimento di alcuni micronutrienti importanti, e non garantiscono nessun vantaggio in quanto a motilità intestinale: infatti, per chi è stitico, prendere cucchiaini e cucchiaini di crusca al giorno non serve a nulla.
Il consiglio è di scegliere tra i prodotti con ingredienti da agricoltura biologica (ma non basta) e poi verificare bene, leggendo l’etichetta, che tra gli ingredienti almeno una parte importante delle farine sia di tipo “integrale”,diciamo una percentuale superiore al 50%. Diffidate di tutti i prodotti che riportano: farina di grano tenero e cruschello o crusca di grano. Se la farina è integrale sull’etichetta si troverà scritto “farina integrale“. Soprassediamo ora sui restanti ingredienti, anche se sarebbe opportuno evitare la presenza dell’ormai onnipresente sciroppo di glucosio, o di fruttosio-glucosio, e possibilmente anche non meglio specificati “grassi vegetali” ed in particolare l’olio di palma. Buona ricerca.