Mangiare è considerato da molti uno dei principali piaceri della vita. Sapori, colori e anche socializzazione fanno della nutrizione una parte importante della vita di ognuno di noi. Oggi siamo legati a prodotti e ricette tradizionali che oltre a soddisfare il gusto, danno sicurezza perché rappresentano la storia di una famiglia, di un popolo di una nazione. La verità è che tutto questo in futuro potrebbe cambiare drasticamente…
Le proiezioni dell’Onu parlano chiaro: la popolazione mondiale continuerà ad aumentare e si stima che nel 2100 nel mondo potrebbero esserci 10 miliardi di persone. Sfamare un così grande numero di abitanti presuppone la necessità di ricorrere a uno stile alimentare nuovo, quello che chiameremo ‘cibo del futuro’, denominato anche ‘Novel Food’.
Alimentazione indirizzata verso altri prodotti
Una scelta obbligata dal cambiamento climatico che sta mettendo in pericolo l’agricoltura, dall’eccessivo sfruttamento dei mari che mette a rischio le specie e dal sovrabbondante consumo di prodotti di origine animale. Ecco che, in proiezione, l’alimentazione sembra essere diretta verso tutt’altro tipo di ‘ingredienti’ rispetto a quelli consueti.
Il cibo del futuro
Ma se prodotti agricoli, pesce e carne non saranno sufficienti al fabbisogno umano, quale sarà il cibo del futuro? Una domanda per rispondere alla quale dobbiamo rivolgere il nostro interesse verso la cucina orientale, dove si consumano abitualmente insetti e alimenti da essi derivati. D’altro canto un primo passo è già stato fatto con l’autorizzazione da parte dell’Unione europea a commercializzare farina di grillo e altri cibi le cui proteine sono ricavate da riso, piselli, funghi. Nonostante le perplessità l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare ha garantito la sicurezza alimentare di questi prodotti e insetti e derivati potrebbero davvero rappresentare il cibo del futuro.
L’opzione che risponde al fabbisogno nutrizionale
Di fronte alle rassicurazioni dell’Efsa ecco che grilli, tarme, locuste, ma anche alghe e funghi non è escluso possano costituire fonte di nutrimento sia interi o sotto forma di farine. Una eventualità che avrebbe anche vantaggi economici visto che sicuramente si tratterebbe di prodotti più economici rispetto a quelli che siamo soliti consumare oggigiorno.
Gli studi per un’alimentazione alternativa
In questa ricerca di un’alimentazione alternativa e, per alcuni versi, anche sostitutiva di quella attuale, l’interesse e gli studi degli scienziati sono rivolti anche alla produzione di carne sintetica, prodotta in vitro, per rispondere al fabbisogno nutrizionale nel mondo.
Rispetto a tradizioni e anche abitudini alimentari queste prospettive fanno un po’ paura e provocano anche una certa diffidenza da parte dei consumatori. Ma quale potrebbe essere altrimenti la risposta alimentare a una popolazione i cui numeri sono in continuo aumento?