È nato prima il Panettone o il Pandoro? In attesa del giorno più magico dell’anno, scopriamo insieme la storia dei due dolci protagonisti indiscussi della tavola delle feste di Natale.
I miti e le storie intorno alla nascita del Panettone sono tante e varie, ma tre in particolare sono le più amate e, in verità le più verosimili, per descrivere la nascita di questo maestoso dolce lombardo.
Iniziamo dalla corte di Ludovico Maria Sforza o meglio Ludovico il Moro. Corre l’anno 1495 a Milano ed è il periodo di Natale, tutti sono in fermento per i preparativi di pietanze e dolci per la corte. Tutti vanno di fretta e il cuoco di corte raccomanda Toni, un giovinetto di 12 anni, di guardare le ciambelle che stanno nel forno e che dovrebbero adornare il finire della cena come dolce sorpresa. Ma Toni si addormenta e le ciambelle bruciano. Per non essere sgridato il garzone propone di servire il suo dolce preparato preparato con gli avanzi aggiungendo uova , burro, canditi ed uvetta. Il profumo è delizioso e la sua forma a cupola lo rende grazioso. Ludovico il Moro resta estasiato da quel dolce e lo battezza “El Pan de Toni “da cui seguirà il nome che oggi tutti noi conosciamo di Panettone.
Altrettanto accattivante è la storia di Ughetto che innamorato della bella Adalgisa, per poterla averla in sposa si fa assumere come aiuto fornaio dal padre dell’innamorata. Per conquistarla crea un pane speciale aggiungendo canditi, uvetta ed uova. Il dolce è molto apprezzato dal padre di Adalgisa che gli concede la mano di sua figlia.
Ed infine c’è la storia della suora Ughetta che prepara un pane condito con uova, zucchero ed uvetta per rallegrare la tavola del suo convento. Delle 3 leggende, forse questa è la meno conosciuta.
Resta di fatto che il Panettone è amato e conosciuto da secoli. La svolta però si ha nel 1919 con Angelo Motta che modifica l’impasto classico del Panettone e per renderlo più soffice e alto durante la cottura lo fa lievitare per tre giorni.
Altrettanto bella è la storia del Pandoro, così soffice, così alto, così buono tanto da descriverlo come una montagna di dolcezza da addentare. Questo dolce, a differenza del suo acerrimo rivale non è lombardo, ma nasce a Verona. Si tratta di un’invenzione dolciaria (se cosi si può definire) di Melegatti che in realtà si limitò a riproporre un dolce perfezionandone la ricetta già conosciuta da secoli dalle famiglie veronesi.
La caratteristica principale era la sua forma straordinaria di stella a otto punte. Si fece aiutare dal famoso pittore Angelo Dell’Oca che creò uno stampo a forma di stella.
Secondo la tradizione popolare, però, l’origine del Pandoro si fa risalire al “Pan de oro“, dolce tipico della Repubblica Veneziana risalente al 1500 caratterizzato da una forma conica e da foglie di oro.