Il settore alimentare, nonostante la crisi mondiale, è un campo in costante crescita, ecco perché diventa importante conoscere chi è e che cosa fa il tecnologo alimentare.
Questa figura professionale, ancora pressoché sconosciuta, è comparsa circa un ventennio fa. Dal 2010 rientra nelle “Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione” (il codice ISTAT è 23114). Siete curiosi di sapere quali competenze professionali e titoli di studio deve avere il tecnologo alimentare? Scopriamolo insieme.
Cosa si intende per tecnologo alimentare
Il tecnologo alimentare è un professionista riconosciuto dalla Legge 18 gennaio 1994 n. 59. Per esercitare la professione, lo specialista deve possedere una Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, che consiste in una laurea quinquennale del Vecchio Ordinamento o in una Triennale più una Specialistica di due anni secondo il Nuovo Ordinamento risalente al giugno 2007.
Oltre ad aver conseguito il Diploma e superato l’Esame di Stato, il tecnologo alimentare deve essere iscritto all‘Ordine dei Tecnologi Alimentari della sua regione (o meglio dove lui ha il domicilio). Attualmente nel nostro Paese ci sono 11 ordini regionali relativi a questa professione: OTA Abruzzo, OTA Basilicata e Calabria, OTA Campania e Lazio, OTA Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, OTA Friuli Venezia Giulia, OTA Lombardia e Liguria, OTA Molise, OTA Piemonte e Valle d’Aosta, OTA Puglia, OTA Sicilia e Sardegna, OTA Veneto e Trentino Alto-Adige.
Cosa si studia per diventare tecnologo alimentare?
Per diventare professionista in questo campo che è il settore alimentare bisogna studiare nel corso del percorso accademico diverse materie specialistiche relative al mondo degli alimenti e alla filiera alimentare, come ad esempio: chimica degli alimenti, biochimica delle fermentazioni, sicurezza alimentare, nutrizione, analisi chimica e sensoriale dei prodotti alimentari, ma anche legislazione alimentare, igiene degli ambienti, ispezione degli alimenti e marketing agro-alimentare.
Come si può ben notare ci sono molto materie inerenti alla chimica e alla biologia, ma non mancano materie inerenti alla gestione delle imprese, alla legislazione e al marketing.
Che lavoro si può fare con questa specializzazione?
Una volta conseguito il percorso di studi ed essersi iscritti all’ordine della propria regione di residenza, allora si può iniziare a lavorare come tecnologo alimentare. Nel concreto questa figura può lavorare come consulente Haccp o come tecnico specializzato di laboratorio. Può anche trovare impiego in un’azienda nell’ambito del controllo della qualità degli alimenti o nell’area ricerca e sviluppo.
Secondo la legge, questo specialista può anche collaudare e sorvegliare i processi di lavorazione, sorvegliare e verificare gli impianti di produzione, fare ricerche di mercato, studiare nuovi prodotti in ambito alimentare o nuove tecniche di confezionamento. Può persino partecipare come sorvegliante alle gare d’appalto e controllare che siano rispettate le norme igieniche nell’ambito della ristorazione.
Insomma ci sono infinite scelte per chi vuole seguire questa professione.