Cos’è la piola e quali sono le caratteristiche principali di questo locale tipico piemontese, che funge da trattoria o osteria.
La piola è una tipologia di locale che offre le specialità della cucina piemontese che, una volta assaggiata, può creare seriamente dipendenza. Scopriamo insieme come riconoscerla, per mangiare in maniera tradizionale e gustando i sapori di un tempo.
Piola, le caratteristiche di questa pietanza
La piola è, prevalentemente, una trattoria o un’osteria: è, dunque, un locale a conduzione familiare, dove si mangiano, di solito, le prelibatezze del posto. Seguendo la tradizione, tali locali spesso servono le pietanze, accompagnate da un buon vino rosso e, a fine pasto, da un caffè o da un amaro.
In generale, la piola mette a disposizione dei clienti specifici antipasti, tipici della cucina locale. Non mancano, infatti, in tal senso l’insalata russa, la carne cruda battuta al coltello, ma anche la salsiccia di Bra, il vitello tonnato e la bagna caoda.
Per quanto riguarda i primi piatti, nella piola piemontese troviamo i tagliolini – tajarin, in dialetto – preparati con ragù, risotti, gnocchi alla bava (ossia con formaggio, nulla di disgustoso, non temete), ma anche agnolotti al plin con ripieno di carne.
Per quel che concerne i secondi piatti, ci troviamo sul tavolo bistecca o tagliata di fassona, bollito misto, polenta con spezzatino (servita in inverno), ma anche brasato al Barolo e trippa.
Come riconoscere questo tipo di locale
La piola è, innanzitutto, un locale democratico, adatto a qualsiasi tipologia di cliente, dal ricco al povero, senza distinzioni sociali e reddituali. Inoltre, è servita in locali semplici, che offrono un servizio basico, che non accoglie richieste che vanno oltre il menù tradizionale offerto sulla carta che, nei fatti, è caratterizzato da pochi piatti.
Ciò è molto utile, affinché i commensali ordinino in maniera veloce, senza fissarlo per svariati minuti: non ci sono perdite di tempo, in sostanza.
In alcuni casi, inoltre, è lo stesso oste a elencare, a voce e a memoria, i piatti preparati dalla cucina: in alternativa, sono elencati su una lavagna posta – di solito – all’ingresso, abbinati ai relativi prezzi.
Il tavolo è, di solito, semplice e – in alcuni casi – spartano, realizzato in legno vissuto e consumato. Il coltello presente serve per decorazione, non per essere usato.
I piatti sono accompagnati, inoltre, da una caraffa di mezzo litro di vino rosso della casa: niente bottiglie, insomma. Le portate, poi, sono molto abbondanti come quelle che ci serviva la nonna a tavola durante i pranzi domenicali.
I prezzi sono abbordabili e – con meno di 20 euro o poco più – si può riempire la pancia, rimanendo pienamente soddisfatti, in quanto lo scontrino è leggero e la fame soddisfatta per bene.