La degustazione di un buon vino richiede che venga aperta con un cavatappi di qualità e per gli appassionati non mancano anche le collezioni di questo strumento tanto amato. Ma dove nasce il cavatappi? Ecco storia e leggenda di uno strumento di cui oggi non si può fare a meno.
Dire esattamente quando nasce il cavatappi non è facile, poichè i tappi in sughero sono nati per tappare diverse cose non necessariamente bottiglie di vino. Vi sono ipotesi sulla sua nascita che più che storia sembrano leggenda ma sono curiose da sapere e intriganti.
L’origine del cavatappi sembra risalire alla metà del ‘400 ed essere legata alla produzione delle armi.
La storia di questo strumento per veri sommelier sembra essere una vera e propria leggenda e non vi sono fonti certi in merito. Una delle ipotesi degli studiosi e riportata anche nel volume “Cavatappi” edito da Bompiani, indica che il precursore del cavatappi fu il punteruolo per botti, secondo Manfred Heckmann. Questa ipotesi nasce da una raffigurazione del 1450 circa dove si vede una suora che, con questo strumento, spilla vino da una botte.
Un’altra ipotesi, di Bernard Watney, indica come cavatappi sia collegato alla verga attorcigliata utilizzata per rimuovere le palle da piombo incastrate nelle armi da fuoco. Questa è una delle ipotesi più realistiche visto che la ditta Messrs Holtzapffel di Charing Cross, ottenne nel 1680 il brevetto per fabbricare questo materiale e produceva anche cavatappi. Non solo altri fabbricanti di armi da fuoco a quell’epoca producevano anche cavatappi.
La storia del cavatappi continua nel tempo sino ad arrivare al ‘700 dove in Inghilterra diversi artigiani fabbri producevano questo oggetto impreziosito di decorazioni e ornato di materiali come oro, argento e avorio. Ne creano strumenti tascabili, a campana, pieghevoli e in astucci di grande pregio. UN oggetto che diventa riservato solo ai nobili e con pezzi del tutto unici.
Nel 1795, sempre in Inghilterra, reverendo Samuci Henshali ottiene il primo brevetto di cavaturaccioli. Si passa così dalla produzione artigianale del cavatappi a quella in serie. Da qui in poi la storia del cavatappi o meglio delle sue forme cambia in continuazione con sempre nuovi brevetti che gli conferiscono eleganza, originalità e maggiore praticità.
Nel 1828 si ha il primo brevetto francese del cavatappi a “rubinetto”, nel 1838 si ha quello a “doppia vite”, nel 1860 vi è il cavatappi americano.
In Italia invece il primo brevetto compare più tardi, perchè non vi era sino al 1864 un Ufficio Brevetti.
I cavatappi sono di diversi modelli ed è difficile fare una classifica precisa essendo state diverse le realizzazioni nel corso dei secoli in linea generale si può dire che i modelli più conosciuti sono il cavatappi:
Oggi una collezione di cavatappi si può ammirare presso il “Museo Martini di Storia dell’enologia”‘, nella sede della “Martini & Rossi” di Pessione (TO).
Qui si trovano alcuni rari esemplari di cavatappi legati alla cultura del vino e appartenenti a diverse epoche come:
Non mancano anche modelli preziosi uno con manico in onice e uno con manico in oro, oltre a uno in oro e madreperla risalente al ‘700 e due modelli del “rubinetti da Champagne” dell’800.
La storia del cavatappi copre ben trecento anni con antiche tradizioni che passano di mano in mano ad artigiani per arrivare poi alla produzione di serie di oggi, ma non dimentichiamo che ancora vi sono diversi artigiani che per passione creano cavatappi a mano, pezzi unici nel loro genere e da collezione.
I sommelier sanno sicuramente dove acquistare cavatappi di buona fattura e duraturi nel tempi o quelli da collezione, noi vi possiamo consigliare di visitare Homelook dove trovate una vasta scelta di cavatappi per ogni esigenza.
Nello shop si trovano modelli di diversa qualità da quelli in metallo a quelli in legno oltre a cofanetti con all’interno termometro, tappi, salvagoccia, cavatappi a leva, ricambi per il cavatappi (2 vermi), dosatore con arresto, tagliacapsula.
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