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Castagne tra storia e origini del frutto dell’autunno

Se siete amanti delle castagne sarete curiosi di scoprire la storia e le origini di questo frutto dell’autunno, ma anche le leggende e tante curiosità su di esso. Già conosciuto ed ampiamente apprezzato dagli antichi Greci, il castagno ha conosciuto alterna fortuna nel corso dei secoli. Siete curiosi di saperne di più?

Storia della castagna, il frutto dell’autunno

Il castagno (Castanea sativa) appartiene alla famiglia delle Fagacee, come la quercia e il faggio. Questa pianta è diffusa in tutto il bacino del Mar Mediterraneo, ma anche nelle zone costiere dell’Africa Settentrionale e in Asia Minore fino al Mar Caspio.

Storia delle castagne- wineandfoodtour.it

La pianta del castagno era già nota e apprezzata all’epoca dei Greci per le sue numerose virtù: oltre all’uso di legname e corteccia e all’uso medicamentoso anche per l’abbondanza dei frutti. Le castagne erano consumate in svariati modi: sfarinate, minestre e pane. Con lo sviluppo della coltivazione dei castagneti iniziò anche il commercio di questo frutto nei paesi del Mar Mediterraneo. Senofonte definì il castagno “l’albero del pane” e la castagna per secoli divenne il “pane dei poveri” perché costituiva la principale fonte di sostentamento delle famiglie contadine. La castagna è un frutto calorico, nutriente e dall’alto potere saziante, oltre ad essere facile da conservare e da reperire (in Italia oltre 800.000 ettari sono coperti da castagneti). 

La prima grande espansione si deve ai Romani che diffusero la coltivazione del castagno un po’ ovunque nell’Impero Romano anche dove questa pianta non era originaria come in Sardegna e nei territori oltralpe. Virgilio dava numerosi consigli sulla coltivazione del castagno, mentre Galeno considerava la castagna nutriente, ma metteva in guardia sul senso di gonfiore e sull’apporto calorico. 

I Romani solitamente cuocevano le castagne sul fuoco o le mettevano nel latte o in un tegame con spezie, come ci ricorda Apicio.

L’altra grande fase di espansione si deve invece a Matilde di Canossa (anno 1000) che,  intuendo come questo frutto dell’autunno potesse diventare il principale sostentamento delle popolazioni rurali, favorì la diffusione dei castagneti, grazie all’aiuto dei monaci benedettini.

La castagna dal Medioevo fino ai giorni nostri

Nel Medioevo nacque il mestiere del castagnatores ovvero i contadini specializzati nella coltivazione e nella raccolta delle castagne. Al frutto dell’autunno inoltre erano attribuite proprietà afrodisiache in quanto come, osservò anche Isidoro da Marsiglia, la forma ricordava quella dei testicoli. 

Storia e origini delle castagne- wineandfoodtour.it

Dal secondo dopoguerra la coltivazione del castagno iniziò a conoscere un lento, ma inesorabile periodo di crisi fino ai giorni nostri, sia per colpa dei parassiti che attaccano le piante sia perché la castagna non era più considerata una fonte di sostentamento indispensabile.

Il frutto dell’autunno tra leggende e realtà

Il castagno è tra gli alberi più longevi in assoluto. Si narra che il più vecchio esemplare sia sull’Etna ed abbia 4000 anni di età, ha un’altezza di 25 metri e una chioma di 50 metri. Viene chiamato il Castagno dei Cento Cavalli perché secondo la leggenda diede riparo alla Regina e al suo seguito di 100 cavalieri durante un temporale. 

Marianna Somma

“So scrivere senza guardare la tastiera. Ma non so guardare la tastiera senza scrivere". Una storica dell'arte votata al copywriting. Svizzera nella precisione, partenopea nell'approccio positivo alla vita.