Secondo una credenza popolare, tenere una castagna in tasca può regalarci effetti benefici tenendo addirittura lontani malanni come il raffreddore. È davvero così? Scopriamo i suoi effetti.
Uno dei frutti simbolo dell’autunno è indubbiamente la castagna. Le più note come “caldarroste” sono pronte ad accompagnare i nostri freddi pomeriggi che precedono il Natale, accompagnate magari da una buona bevanda calda o, per chi vuole osare di più, qualcosa di “forte”.
Sai però che possiamo associare questo buonissimo frutto ad una incredibile credenza popolare? Il crepuscolo sempre più vicino e le ombre che si allungano del resto ispirano anche a sedersi davanti ad un camino per ascoltare i racconti dei nostri nonni, magari coloro che hanno lavorato la terra e possono suggerirci dei rimedi apparentemente assurdi per evitare i malanni di stagione.
Uno di questi riguarda proprio la castagna: a quanto pare, contadini e agricoltori, e in generale chi lavorava a contatto con la natura, erano abituati a metterne una in tasca per prevenire l’arrivo del raffreddore. Funziona davvero?
Una castagna in tasca e addio raffreddore? Cosa c’è di vero
Mucchio di castagne – Wineandfoodtour.it
La castagna di cui si parla è l’Ippocastano, meglio nota come “castagna matta“, che sebbene somigli a quelle che siamo abituati a mangiare in autunno sono in realtà non commestibili e addirittura tossiche. Riconoscerle è semplice: hanno una forma molto più tondeggiante rispetto quelle conosciute e anche le foglie hanno una composizione differente.
Ora, la particolarità di questo tipo di castagna è che contiene alcune sostanze note come “escina“, che sono famose per le loro proprietà antinfiammatorie e vaso protettrici: per dirla in modi più semplici, sono in grado di migliorare la resistenza dei capillari, il drenaggio linfatico e così, in teoria, di combattere il raffreddore.
Qual è il punto? Il punto è che queste castagne venivano date da mangiare ai cavalli raffreddati, che non soffrono la loro tossicità come accade invece a noi umani, che riuscivano così a guarire nel giro di qualche giorno.
La credenza popolare ha voluto che bastasse mettere una castagna matta in tasca per avere più o meno gli stessi effetti. Il classico mito che si diffonde tra le campagne e tra la gente, senza una vera valenza scientifica forse, ma che acquisisce il valore di un ricordo da mantenere ed ereditare e che magari funzioni davvero. Del resto, se qualcuno ancora oggi ci offre questo suggerimento è possibile che qualcosa di vero in fondo ci sia.
Se passeggi per boschi, o sei a contatto con la natura, allora porta con te una castagna matta in tasca. Non ti salverà dal raffreddore, probabilmente, ma perlomeno ti permetterà di tramandare ancora un altro po’ una tradizione antichissima che scalda il cuore di tutti noi.