Provate ad immaginare un vegetale simile al melone nell’aspetto, ma di dimensione leggermente più piccole. Lo aprite, lo iniziate a gustare e il suo sapore vi ricorda un po’ il melone verde, ma anche il cetriolo. Cos’è questo particolare vegetale? Scopriamo insieme il carosello pugliese.
Il carosello pugliese
Per i pugliesi, me compreso, il carosello pugliese è normalità e nella stagione estiva che si avvicina sempre più rapidamente è immancabile sulle nostre tavole. Girando l’Italia però mi sono resa conto che è praticamente sconosciuto al di fuori della nostra regione. In Puglia invece, è conosciuto ovunque ma con nomi differenti: carosello o melone barattiere, cumbarazzu, cucummarazzu, meloncella eccetera. Come potete notare dai vari nomi affidati, in realtà l’identità di questo vegetale è assai confusa: è un prodotto dell’orto o è un frutto? Cerchiamo la spiegazione nella sua composizione scientifica.
La pianta del carosello pugliese appartiene alla famiglia delle Cucumis melo L. , la stessa alla quale appartiene il cantalupo, il melone retato, il melone invernale eccetera. Possiamo quindi dire che il carosello pugliese è a tutti gli effetti un frutto, ma viene usato spesso come ortaggio. Esso infatti è ritenuto simile al cetriolo e viene spesso utilizzato in insalata o utilizzato come contorno di secondi piatti. Nella coltivazione la pianta del barattiere differisce leggermente da quella del melone perché presenta fiori fertili alla base già dei primi rami principali. Nel melone invece i fiori escono lontani dalla base e solo lungo gli steli secondari. La grandezza del barattiere può variare così anche il suo sapore. Il frutto ha una grandezza che varia dai 50 gr fino a superare i 250 gr.
La grande quantità d’acqua presente in esso lo rende particolarmente rinfrescante, ma questa influisce sul sapore. Esso infatti può essere più o meno dolce. Ma è proprio il sapore a renderlo unico, tanto da meritare un articolo sul New York Times.
La celebrazione del New York Times
Il carosello pugliese ha catturato l’attenzione di un professore statunitense: Jay Tracy. Il professore ha aperto un blog nel 2007 in cui parlava del suo orticello. Nel 2009 si è iniziato particolarmente a soffermare su una problematica collegata ai cetrioli tradizionali nella sua zona. Essi non sono molto graditi nella cittadina di Tucson, per questo il professore, si è soffermato sulla ricerca di un prodotto più gradevole ma che potesse sopravvivere nel clima torrido dell’Arizona.
Negli anni Jay Tracy ha fatto molte ricerche nel tempo e nel mondo ed è arrivato coltivare oltre 5o specie differenti di cetriolo. Di recente però tramite conoscenze, il professore è stato messo a conoscenza del carosello pugliese. Tanto è stato il suo entusiasmo da spingerlo a scrivere un articolo sul New York Times.
È un melone o un cetriolo? È un melone-cetriolo, ed è delizioso. Sono meloni dal punto di vista botanico e cetrioli dal punto di vista agricolo.
Queste le parole del professore che ha fatto conoscere il nostro amato carosello in tutto il mondo. Pensarlo come un melone-cetriolo alla fin fine non è poi così sbagliato. Esso in effetti nasce dalla famiglia dei meloni, come abbiamo visto all’inizio, ma l‘assenza di cucurbitacina lo porta ad essere meno dolce e più digeribile.
Concludendo quindi possiamo dire che se non lo avete ancora assaggiato, dovete assolutamente farlo. Questa estate correte alla ricerca del carosello Pugliese e sono sicura, ve ne innamorerete.