La carne in 3D è un’innovazione davvero incredibile che strizza l’occhio alla sostenibilità. Scopriamo le sue caratteristiche.
L’Italia, lo sappiamo, vanta sicuramente una lunga e mirabile tradizione culinaria, e probabilmente, tante persone hanno avuto modo di provare tanti piatti diversi. Tuttavia, forse, la maggior parte della popolazione potrebbe non avere mai assaggiato del cibo stampato in 3D.
Come si è accennato poc’anzi, la penisola italiana è famosa per tante bellezze, a cominciare dalla cucina che, in effetti, si può considerare con tranquillità la migliore al mondo.
A tal proposito, all’interno dei confini italici, si possono degustare numerose prelibatezze, anche caratterizzate dalle peculiarità regionali.
I novel food
Insomma, che siate dotati di un palato fine oppure no, poco importa, poiché, in ogni caso, è impossibile non capire che il Bel Paese vanta svariati eccellenti chef in grado di preparare ottimi invidiabili piatti.
Tuttavia, in questo ultimo periodo, ognuno di noi potrebbe aver sentito parlare di una recente e innovativa intenzione di FAO, nonché l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
In particolare, forse, questa decisione, di primo acchito, potrebbe aver fatto storcere il naso a qualche buongustaio. Infatti, si pensa che il cibo del futuro sarà costituito da qualcosa di molto diverso da quello a cui gli italiani sono abituati.
A tal proposito, ci si è soffermati sull’importanza di ridurre l’impatto ambientale e delle ormai ridotte risorse alimentari. Per questo motivo, si starebbe pensando di far arrivare anche sulle tavole nostrane dei cibi che si possono coltivare o allevare attraverso dei sistemi fotobioreattori.
Insomma, tra i cosiddetti novel food potrebbero rientrare varie tipologie di insetti tra cui scarafaggi, grilli, cimici, vermi pelosi, e altro ancora.
La carne al 100% vegetale
Così, se per caso, questi insetti li avete sempre considerati solo alla stregua di ospiti sgradevoli da scacciare di casa, magari, in futuro, potreste ritrovarveli direttamente nel vostro piatto.
Tuttavia, oltre a questi nuovi alimenti, già da un po’ di tempo a questa parte, è cominciato un esperimento che, ancora una volta, ha lo scopo di limitare il più possibile l’inquinamento del pianeta Terra.
Ci stiamo riferendo, per l’appunto, come da titolo, alla carne stampata in 3D. In particolare, a iniziare questo progetto è stata l’italiana Novameat, con sede in Spagna.
In effetti, questa idea potrebbe davvero piacere in particolar modo ai vegani, poiché non prevede alcun sfruttamento animale.
Nella fattispecie, la carne in 3D si stampa tramite un apposito strumento caratterizzato dalla tecnologia bioprinting. Inoltre, le cellule che costituiscono questo alimento sono grasso, tessuto muscolare e sangue.
Ebbene, secondo chi ha già avuto modo di vederla con i propri occhi e di provarla, questa carne, in apparenza, è del tutto simile a quella di animale.
Anche l’odore e il gusto, quindi, anche se non completamente identici, si discostano di poco da una qualsiasi carne di manzo.
A questo punto, anche all’insegna della sostenibilità, sarebbe il caso di provare ad acquistarla e di rendersi conto di persona se ci possono essere delle evidenti differenze tra questa carne al cento per cento vegetale e quella animale.