Chi non ama i carciofi? Cotti o crudi, arrostiti o sott’olio, questo ortaggio si presta davvero ad essere gustato in innumerevoli varianti, tutte ugualmente deliziose, a attenzione a come conservare i carciofi. Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, il carciofo è un alimento apprezzato sin dall’antichità.
Se siete anche voi dei fan appassionati di questo ortaggio, sarete curiosi di scoprire come conservarli per farli durare nel tempo.
Come conservare i carciofi
I carciofi per essere conservati vanno prima puliti bene. Vanno tolte prima le foglie più esterne dell’ortaggio e poi la parte dalla consistenza fibrosa del gambo. Fatto ciò, bisogna mettere in ammollo i carciofi in un recipiente o una pentola capiente colma di acqua e succo di metà limone.
Il limone non va assolutamente dimenticato perché è ciò che impedisce al carciofo di annerirsi rapidamente data l’elevata percentuale di ferro che contiene. Questo procedimento è adatto se avete intenzione di mangiare i vostri carciofi nel giro di pochi giorni (per intenderci massimo 2 giorni).
Se invece volete conservarli per consumarli dopo 4-5 giorni, allora dovete prendere i carciofi e riporli in un sacchetto di plastica o in alternativa in un foglio di carta assorbente un po’ inumidita.
Se avete intenzione di conservarli fino a una settimana, allora è meglio cuocerli prima e poi metterli sottovuoto e conservarli in frigo fino al giorno del consumo.
Conservare i carciofi sotto olio
C’è anche chi preferisce conservare i carciofi sotto olio. Questo metodo di conservazione preserva i carciofi per circa 12 mesi, ovvero un anno. Anche in questo caso i carciofi vanno prima puliti bene e poi messi in un recipiente capiente con acqua e limone per 10 minuti, massimo 15 minuti.
Fatto questo passaggio, si passa allo step successivo ovvero quello della cottura. Si cuociono i carciofi in una pentola dove abbiamo precedentemente aggiunto un po’ di vino bianco e un po’ di aceto di vino (nella stessa dose). Volendo si possono aggiungere aromi a proprio piacimento per insaporire l’acqua di cottura, come chiodi di garofano, salvia, alloro, rosmarino o pepe. C’è anche chi aggiunge sale e mezza foglia di alloro.
I carciofi vanno immersi nell’acqua e fatti cuocere per circa 5 minuti (devono essere ben cotti, ma non devono diventare molli).
Dopodiché bisogna scolarli in una scolapasta e poi asciugarli bene con un canovaccio asciutto e pulito. Lo step successivo consiste nel mettere i carciofi in vasetti o barattoli precedentemente sterilizzati. I carciofi vanno sommersi dall’olio di semi completamente. I carciofi non devono essere ammucchiati o pressati, ma messi con delicatezza nel vasetto.
Lo step seguente è far bollire i vasetti nella tecnica definita a bagnomaria in una pentola piccola e stretta per circa 2 minuti. L’acqua nel pentolino deve coprire i vasetti fino a ⅔ e non di più.
Il momento ideale per conservare i carciofi sott’olio è la stagione primaverile, quando questi ortaggi costano poco e si possono fare molte conserve e gustare così i carciofi anche fuori stagione. I carciofi sotto olio possono essere il contorno ideale di tanti secondi piatti o essere aggiunti alla pizza capricciosa fatta in casa o persino ad un primo piatto a base di noci.