La bellezza selvatica del papavero da sempre rapisce il cuore di chiunque lo osservi. Da secoli è d’ispirazione per poeti, artisti e compositori, forse perché è il fiore del sonno e dell’oblio, del ricordo nostalgico e della passione perduta, o forse semplicemente per quel suo inconfondibile colore rosso sanguigno che affascina gli occhi e incanta il cuore in un battito di ciglia. Gelosamente custodito nel Museo d’Orsay di Parigi è uno dei dipinti più celebri della storia dell’arte, quello realizzato da Claude Monet e raffigurante una meravigliosa distesa di papaveri rossi baciati dal sole.
Difficile spiegare a parole il motivo per cui da sempre siamo magneticamente attratti dai papaveri. Li scorgiamo un po’ ovunque poiché questi fiori crescono in maniera spontanea nei campi, ai bordi dei marciapiedi e sul ciglio di binari ferroviari. Chiunque passi per Lonato del Garda, ad esempio, non può far a meno di fermarsi incantato da quella distesa sognante di papaveri rossi e scattare foto altamente instagrammabili o selfie ricordo da condividere con amici e parenti. L’unica avvertenza è sia che si tratti di campi coltivati che di oasi naturali è bene non cogliere i fiori se non è previsto per non deturpare la bellezza del paesaggio.
Papaveri rossi: dove crescono
Tutti impazziscono per i papaveri, ma in realtà conoscono poche informazioni su questi meravigliosi fiori rossi. Con il termine papaveri facciamo riferimento a circa 70 diverse specie di fiori appartenenti alla famiglia Papaveraceae. Il papavero comune o rosolaccio è una pianta originaria della Turchia o più in generale del bacino del Mediterraneo. Il suo nome scientifico è Papaver Rhoeas L. Ha uno stelo esile, lungo e sottile e fiori delicati e inodori. Le foglie sono ovali, puntellate e ricoperte da leggera peluria. Pochi sanno che lo stelo produce una sostanza lattiginosa che respinge efficacemente gli insetti. Una delle peculiarità del rosolaccio è la straordinaria resistenza dei suoi semi che possono sopravvivere nel terreno fino a 8 anni. Questa pianta annuale si riproduce solo per seme e cresce in maniera spontanea nei campi destinati ad altre colture come ad esempio i cereali tipici del periodo autunno | inverno (frumento, segale, orzo, avena e farro).
Il papavero fiorisce da metà maggio fino a giugno, anche se si conoscono specie tardive la cui fioritura si protrae fino a ottobre. Con il passare dei decenni questa pianta è diventata sempre più resistente e cresce praticamente ovunque, non solo nei campi, ma anche nelle strade, in collina, in montagna al punto che in alcune circostanze è considerata una pianta infestante.
Curiosità sul papavero rosso
In tempi antichi con la pianta del papavero comune o rosolaccio veniva preparato un composto usato per far addormentare i bambini che aveva difficoltà a prender sonno o si svegliavano continuamente durante la notte, e quindi erano molto stressati e facili al pianto interrotto.
Secondo un’antica leggenda greca, il papavero era il fiore del sonno e dell’oblio (non a caso Morfeo veniva rappresentato con una pianta di papaveri). Questo fiore è legato anche al mito di Ade e Persefone. Tutti sanno la storia del rapimento della figlia di Demetra da parte del dio degli Inferi e della disperazione della madre Demetra. La dea della fertilità ottenne che a metà anno (precisamente le stagioni estiva e primaverile) la figlia tornasse da lei nel mondo dei vivi. Quando Persefone tornava i campi si ricoprivano di fiori rosso fuoco in ricordo della passione che Ade nutriva per lei e che non doveva mai dimenticare nel suo periodo di lontananza dal regno dei morti.
Nel Regno Unito inoltre i papaveri sono il fiore in ricordo dei caduti in guerra (non a caso il Remembrance Day a novembre è anche noto come Poppy Day). Anche in un’altra zona del mondo questo fiore è legato al culto dei soldati caduti. Si narra che il condottiero mongolo Gengis Khan dopo ogni sua vittoria spargeva sui campi di battaglia migliaia di semi di papavero in onore degli uomini caduti valorosamente. Quei terreni di morte sarebbero infatti diventati distese di fiori rossi sognanti.
La fioritura dei papaveri a Castelluccio di Norcia
Oltre al bellissimo show di Lonato del Garda, un altro luogo incredibile per vedere i campi di papaveri in Italia è Castelluccio di Norcia. Questa fioritura è uno degli appuntamenti più importanti della Penisola. La location è a pochi km da Norcia, nella zona del Pian Grande alle pendici del monte Vettore. Qui i campi si tingono di rosso allo scoccare dell’estate. La cosa incredibile è che lo spettacolo è reso ancora più entusiasmante dai fiori gialli della senape selvatica che si mischiano ai fiori rossi dei papaveri.
La fioritura dei papaveri in Abruzzo
Nella zona compresa tra Capestrano e Capodacqua, in provincia dell’Aquila, nel mese di giugno con l’arrivo della bella estate è possibile assistere al meraviglioso spettacolo della fioritura dei papaveri rossi. Questa fioritura è una delle più vaste dell’intera penisola italiana.
La fioritura dei papaveri sulle Alpi Giulie
Il papavero delle Alpi Giulie è molto speciale poiché fiorisce in questa zona montuosa, ad alta quota, ma soprattutto perché è di colore bianco e non rosso. Stessa specie di papavero lo troviamo nella zona del Gran Sasso e della Majella.
La fioritura dei papaveri a Roma
Il red carpet non sta solo a Hollywood, ma anche nella capitale romana. Le star però non sono gli attori, ma i papaveri rossi. La zona interessata per ammirare i campi di papaveri è quella del Parco degli Acquedotti romani dove tra fine maggio e metà giugno i campi di grano si tingono di rosso.
La fioritura dei papaveri dell’Alta Murgia
Verso l’inizio di maggio con l’arrivo del primo caldo e del primo assaggio d’estate i territori di Gravina di Puglia, Altamura e Corato, la natura regala il meraviglioso spettacolo della fioritura dei papaveri rossi. I campi si tingono di rosso fiammeggiante, alternato qua e là dal viola della borragine e dal giallo delle ginestre.
La fioritura dei papaveri in Piemonte
Tra fine maggio e inizio giugno le zone di Pancalieri, Condove e Casalgrasso nel torinese si tingono di rosso, un’emozione che riempie il cuore di gioia e lo smartphone di scatti super instagrammabili.