Il caffè diventa sempre più insostenibile: per tale ragione, si pensa di sostituirlo con diverse alternative.
Il Wall Street Journal sottolinea il fatto che il caffè potrebbe diventare presto una bevanda alquanto rara, a causa dei cambiamenti climatici che stanno investendo, da tempo, il nostro pianeta e che hanno avuto conseguenze molte importanti sulla produzione di caffè. La soluzione a questo problema potrebbe essere il caffè prodotto in laboratorio. Si tratta di una opzione fattibile? Scopriamo, dunque, insieme qual è lo stato attuale delle cose.
Il caffè sempre meno sostenibile
Come saprete, il caffè è una delle bevande più amate al mondo: sono circa 2 miliardi, infatti, le tazzine consumate ogni giorno. La bevanda nera, però, sta diventando sempre più insostenibile, tant’è che – una delle alternative possibili – al fine di impattare meno sull’ambiente, pare essere il caffè sintetico.
La produzione media è di soli 900 grammi per pianta all’anno: è facile da capire, dunque, che il modello sui cui si basa la produzione di caffè non è sostenibile. Pertanto, il caffè sintetico potrebbe fungere da risposta ai cambiamenti climatici che sono in atto in tutto il mondo e che stanno provocando notevoli danni sia alla produzione degli alimenti, sia alla natura, in generale.
La carenza di caffè potrebbe indurre i consumatori a sostituirlo con alternative artificiali, che – in qualche modo – ricordano il gusto del caffè che si beve tutti i giorni. Il Wall Street Journal – nello specifico – ha discusso di varie alternative che si possono bere, in sostituzione del caffè classico: tra queste, il caffè di cicoria, la maca e il ginseng.
In tal modo, dunque, si può evitare che il caffè cada totalmente nell’oblio, anche se uno scenario del genere può essere alquanto impensabile, visto che è la bevanda nera più amata al mondo.
La bevanda nera sarà sostituita da alternative artificiali?
La produzione di caffè è sta colpita duramente dal riscaldamento globale: secondo le previsioni più recenti, pare che, fino al 50% delle aree coltivate attuali, potrebbero diventare non adatte alla coltivazione di tale pianta entro il 2050.
La FAO rivela che, la maggior parte del caffè, è prodotta nell’emisfero meridionale, mentre i principali consumatori si trovano, invece, nell’emisfero settentrionale.
Esistono diverse soluzioni che si possono attuare, al fine di risolvere questa annosa situazione: tra queste, sicuramente possiamo annoverare le collaborazioni dirette tra consumatori e agricoltori.
L’informazione e la consapevolezza dei consumatori possono avviare, nei fatti, una transizione verso un consumo di caffè più etico e sostenibile. La ricerca sulle varie tipologie di caffè resistenti al clima e le pratiche agricole sostenibili potrebbero, dunque, salvare tale bevanda, amata da milioni di persone.