Bere il caffè dopo i pasti principali è un’abitudine irrinunciabile, quasi un rito sacro che sarebbe grave mancare. Cosa accade però se lo beviamo dopo aver mangiato a base di carne o di pesce? Resterai sorpreso.
Che si tratti di un effetto placebo o di una vera e propria botta di energia, per molti di noi iniziare la giornata senza bere la nostra tazzina di caffè vorrebbe dire rovinarla irrimediabilmente.
Stessa cosa dicasi dei pasti, specialmente il pranzo, come se questa bevanda scura, calda e dal sapore deciso fosse una sorta di antidoto contro l’immancabile “abbiocco” da carboidrato che è tipico del pasto di mezza giornata.
Non è una consuetudine invece berlo anche dopo cena, ma alcuni di noi lo fanno. È proprio qui che il cibo che ingeriamo è solitamente più basato su pasti proteici, come carne o pesce, le cui proprietà nutritive rischierebbero di essere rovinate proprio se sorseggiamo un caffè al termine della cena. Gli scienziati ci spiegano perché.
Perché sarebbe un grave errore bere il caffè dopo i pasti a base di carne o pesce
Per capire bene il motivo dobbiamo innanzitutto spiegare come funziona la caffeina contenuta nel caffè. Si tratta di una componente dalle forti proprietà energetiche, che favorisce la concentrazione e la memoria, ma anche per questo è consigliata agli sportivi. Non sono poche le persone che prima di un allenamento bevono una tazzina di caffè per avere un supporto energetico aggiuntivo.
Comunque, a parte questo, la caffeina è piena di tannini e polifenoli, che garantiscono benessere al corpo, se assunta in dose ragionevoli, e favoriscono la buona salute delle cellule del fegato. Dove sorge il problema dunque nell’ingerirlo dopo aver pranzato o cenato a base di pesce o carne?
Come ben sai, questi alimenti hanno una grossa quantità di ferro. I tannini hanno una proprietà particolare: rallentano l’assorbimento di questa proteina, con conseguenze di certo spiacevoli specialmente nelle persone che soffrono di carenza di ferro.
Si capisce in fretta dunque che se stiamo facendo un pasto a base di questi alimenti e vogliamo assimilarne nel modo migliore tutti i nutrienti sarebbe opportuno evitare la consueta tazzina di caffè. Se proprio non riesci a rinunciare al sapore caldo e deciso della bevanda, puoi provare del decaffeinato.
Al di là di questa particolare situazione, il caffè andrebbe evitato in altre circostanze. In particolare, le donne incinte o chi soffre di problemi cardiovascolari dovrebbero quantomeno limitarne l’uso giornaliero. Se la mattina hai l’abitudine, piuttosto diffusa, di bere il caffè a stomaco vuoto potresti avere problemi digestivi nel corso della giornata.
In generale, comunque, il consumo di caffè giornaliero consigliato dagli specialisti non dovrebbe superare le due-tre tazzine. Dopo si rischierebbe di finire nel complesso vortice della dipendenza da caffeina.