Alcune volte può capitare che dopo aver preso qualche alimento dal nostro frigo, per distrazione, dimentichiamo di rimetterlo a posto. Alcuni di questi alimenti, dopo poco tempo, iniziano ad emanare uno strano odore. Questo significa che non possono stare ad una temperatura alta. Il burro si può lasciare fuori dal frigo? Vediamo se è possibile.
Il burro si conserva a temperatura ambiente per circa 2 giorni, ma è importante prestare attenzione a eventuali cambiamenti di colore, consistenza e odore. Per mantenerne intatte le proprietà nutritive e organolettiche, è meglio tenerlo in un luogo fresco come un frigorifero a una temperatura di 6 gradi.
Per chi non ne fosse a conoscenza, è possibile anche farlo in casa, la ricetta è semplice ed abbastanza veloce. Il burro ottenuto è così delicato e delizioso che è preferibile usarlo anche solo spalmato sul pane al mattino. Se decideste di provare a farlo, vi innamorerete della sua bontà. Provateci ed apprezzerete il risultato, l’unica pecca, è la sua conservazione non molto lunga. Infatti è possibile conservarlo solo per un mese e non oltre.
Il burro è un ingrediente comune, usato principalmente per le ricette casalinghe, le rende più deliziose. Ci sono molte persone che preferiscono il burro all’olio, anche se ci sono pareri contrastanti da parte di alcuni esperti della nutrizione. Ma come dovrebbe essere conservato? Si può lasciare fuori dal frigo? È una domanda che in molti si sono posti, ma non tutti sanno come comportarsi quando capita che lo dimentichiamo di riporlo nel frigo.
Burro si può lasciare fuori dal frigo? La verità
Alcune volte a qualcuno sarà capitato di dimenticare il burro fuori dal frigo, o dopo averlo usato in cucina, oppure quando siamo rientrati da fare la spesa, lo abbiamo poggiato da qualche parte senza metterlo nel frigo. Il processo della lavorazione del burro, è diverso da altri prodotti della stessa categoria.
Dal punto di vista chimico, latte, panna, burro e mascarpone condividono gli stessi ingredienti. Sono tutti membri della stessa famiglia. Il burro si ottiene separando la parte grassa del latte dal latticello. Con un processo di inversione di fase, il risultato è un’emulsione ricca di acqua che contiene sia zuccheri che proteine disciolte nei grassi, che poi cristallizzano parzialmente nella fase fluida.
Il latte vaccino contiene la maggior parte di acqua, circa l’87%, la rimanente parte è composta principalmente da grassi (in media 2,4-5,5%), lattosio, proteine e minerali. Si tratta di un prodotto ricco di nutrienti preziosi per il nostro organismo.
Per ottenere il burro, la panna è una sostanza fondamentale, si tratta di un liquido che contiene una quantità di grassi 10 volte superiore rispetto al latte, parliamo di una percentuale che oscilla tra il 35-44%. Esistono 3 modi principali per produrla: fresca con la centrifuga, da processo di affioramento o dal siero.
Per secoli, la crema o panna di latte è stata separata dal latte attraverso l’affioramento, che prevedeva di lasciare il liquido in un luogo senza aria per un determinato periodo di tempo. La crema affiorerà poiché è meno densa del latte grazie alla sua maggiore ricchezza di grassi. Durante questo periodo, alcuni batteri si attivano e convertono il lattosio in acido lattico.
Il burro da affioramento è un tipo di burro di qualità inferiore ricavato in genere dalla panna residua durante la produzione del formaggio. Per ottenere questo prodotto, si necessita anche di ulteriori procedimenti come la neutralizzazione dell’acidità o la pastorizzazione. Si ottiene separando il siero del latte attraverso il processo di affioramento.
Burro, si può lasciare fuori dal frigo? Ecco come va conservato correttamente
Il burro ricavato dal siero di latte è un prodotto con caratteristiche qualitativamente più scadenti rispetto a quello ottenuto da crema di latte e da altre sostanze solide. Ciò è dovuto al fatto che viene ricavato da materie prime esauste alla fine della filiera del formaggio.
Se conservato a una temperatura ambiente, il burro al massimo si mantiene per 48 ore. Anche se comprate la versione salata, che ha una conservazione decisamente più lunga, non sarà comunque sufficiente ad estendere di molto la sua durata.
Se avete lasciato il burro sul piano della cucina per tutta una mattinata e fino alla notte ed è stato tenuto in temperatura inferiore agli 20°C, potete ancora rimetterlo nel frigorifero senza problemi. Potreste non sentirne un’eventuale differenza nelle preparazioni di alcune ricette, quando lo utilizzerete. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, è ancora buono da mangiare.
Il burro ha cominciato a sciogliersi? Ecco cosa dovete fare
Se il vostro burro si è ammorbidito troppo, non sciolto, potreste pensare che si sia rovinato, ma non è detto. Mettete semplicemente il burro in frigo e noterete che, una volta solidificato, sarà ancora commestibile. Anche se non sarà perfetta, sarà comunque delizioso e sicuro da poter usare. Oppure provate a vedere se il suo colore oppure il suo odore si è alterato.
La qualità dei prodotti lattiero-caseari può deteriorarsi rapidamente se non conservati correttamente. Il burro, tuttavia, è un’eccezione, essendo pastorizzato, può essere conservato a temperatura ambiente per diverse ore prima di andare a male.
Se il vostro burro rimane fuori dal frigo per più di due giorni, assicuratevi che sia coperto e chiuso nella sua confezione ermetica per ridurre al minimo la possibilità che diventi rancido. Ricordate inoltre che i prodotti freschi devono essere conservati ad una temperatura di 5/6 gradi o inferiore per evitare la crescita batterica. Dopo le quattro ore invece, devono essere buttati via.
A differenza del burro, la margarina deve sempre essere tenuta in frigorifero sempre. Contiene più acqua che grasso, il che la rende vulnerabile alla crescita di batteri a temperatura ambiente. Per conservare al meglio le proprietà nutritive della margarina, è importante conservarla in frigorifero ed evitare l’esposizione prolungata a temperature elevate.
Con queste piccole attenzioni, eviterete molte volte di ritrovarvi nella spiacevole condizione di dover buttare via il prodotto che pensate sia ormai compromesso del tutto. Evitando così di incrementare lo spreco alimentare e sprecare soldi.