Sapete perché è tradizione servire il tronchetto natalizio durante le feste? Ecco le origini e le curiosità sul Bûche de Noël francese.
Nella seconda metà dell’800, fu introdotto, nelle feste natalizie, un dolce a forma di tronco d’albero. Fu solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che questa tradizione si standardizzò, fino a diventare una parte essenziale delle celebrazioni di fine anno, diventando l’amato tronchetto natalizio che conosciamo oggi.
Il ceppo che ardeva nel camino
La tradizione del ceppo di Natale risale a ben prima che comparissero i primi dolci a forma di tronco; in origine era un vero ceppo di legno, bruciato nel focolare del camino. Questa tradizione, in origine festa pagana legata al solstizio d’inverno , la notte più lunga dell’anno, è quindi più antica delle celebrazioni cristiane del Natale.
Prima di essere messo nel camino, il ceppo era benedetto al fine di proteggere la casa e i suoi abitanti e poi bruciato in occasione del solstizio d’inverno e poi della vigilia di Natale. Doveva essere abbastanza grande da poter bruciare lentamente durante la notte.
La scelta del tronco era importante perché era simbolo di vita, luce e purificazione nelle notti infestate da esseri soprannaturali e bruciandolo allontanava gli spiriti maligni.
Così come rigorosa è stata la scelta delle specie legnose: legno di un albero da frutto simbolo di abbondanza, oppure di un albero robusto come la quercia o il faggio.
L’accensione del ceppo , a volte posto su un letto di muschio, benedetto mediante aspersione con olio, vino cotto, acqua salata, miele, olio d’oliva o altro come offerta veniva fatta dal più anziano e dal più giovane della famiglia, simboleggiando così la trasmissione.
La nascita del tronchetto natalizio: il Bûche de Noël francese
Con la scomparsa dei grandi camini – a favore delle stufe che permettevano nuovi metodi di cottura – ma anche con lo sviluppo della vita cittadina, questa tradizione cominciò a scomparire.
I grandi ceppi bruciati nei camini furono sostituiti da altri più piccoli, talvolta decorati, posti al centro della tavola. Il tronco – in alcuni casi – era scavato e guarnito con dolci, frutta secca, biscotti, pan di zenzero e piccoli giocattoli.
Fu allora che, nella seconda metà dell’Ottocento in Francia, apparvero i primi dolcetti a forma di tronco. Dopo la seconda guerra mondiale, intorno al 1945, la popolazione iniziò a preparare un tronchetto per il pranzo di Natale, diventando sempre più popolare, sia in Francia che nei Paesi francofoni.
Chi è l’inventore del tronchetto natalizio?
Anche qui, come per molti piatti, diversi pasticceri contestano la paternità di tale dolce. Si profilano diverse ipotesi in merito. Alcuni dicono che sia stato il pasticciere parigino Antoine Charadot ad inventarlo nel 1879.
Altri, invece, sostengono che fu il pasticciere-gelataio del principe Carlo III di Monaco, Pierre Lacam, a realizzarlo nel corso della Belle Époque, tra il 1898 e il 1899.
Una ricetta per un tronchetto di pasta ricoperto di ganache e decorato con fiori rosa e foglie verdi appare nel quaderno di ricette di un cioccolatiere-pasticcere di Voiron nell’Isère, Félix Bonnat, nel 1903.
Come erano i primi tronchetti di Natale?
I primi tronchetti di pasta frolla erano dei pan di Spagna arrotolati con motivi che imitavano il ramo di un albero, caratterizzato da decorazioni forestali.
Fin dall’inizio, i tronchetti di Natale erano preparati con pan di Spagna (in uno stampo particolare prima che comparisse il biscotto arrotolato) e crema al burro, spesso aromatizzata alla moka o al gelato.
La crema al burro – inventata da Quillet intorno al 1870 – era perfetta per questo dolce. Le decorazioni imitavano le foglie, mentre i pistacchi erano utilizzati per simulare il lichene.