La melagrana è un frutto antico, arrivato a noi dalla Persia. Anche per conoscere il significato del suo nome bisogna tornare indietro nel tempo, visto che si tratta di un vocabolo che deriva dal latino ‘malum granatum’, mela dai piccoli semi, che con il trascorrere del tempo è stato sempre più apprezzato per il suoi inconfondibile sapore e per i suoi effetti benefici.
Assodato che il frutto del melograno sia energizzante e abbia varie proprietà, tra le quali: antiossidanti, gastroprotettive, diuretiche, astringenti, vasoprotettrici, decongestionanti, davvero in pochi sanno che anche buccia e semi di questo frutto, per quanto considerati non edibili, sono, invece, preziosi per la salute.
La parte che viene considerata non commestibile della melagrana costituisce circa la metà del peso del frutto in sé. Una volta consumato il contenuto carnoso, succulento ed estremamente gustoso o fresco, o anche in succhi e marmellate, c’è uno scarto notevole. Quest’ultimo viene utilizzato da qualcuno per realizzare infusi, ma restano un quantitativo considerevole che rischia di andare sprecato.
In virtù di questo spreco, un team di esperti del dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa ha svolto un’indagine attenta su bucce e semi di melagrana per arrivare alla conclusione che la parte non edibile di questo frutto ha effetti benefici soprattutto per problemi cardiovascolari. Lo studio avrebbe portato ad accertare che un estratto di bucce e semi di melagrana, solubile in acqua, sarebbe efficace sul trattamento dell’ipertensione. La ricerca scientifica ha pertanto dimostrato che gli scarti della melagrana possono essere preziosi per la salute.
A parte studi scientifici la buccia di melagrana può avere anche altri utilizzi: trattamento esfoliante e tè. Nel primo caso basta mettere la buccia nel forno a 60° per farla essiccare, poi con l’aiuto di un frullatore polverizzarla. Non resta che aggiungere questa polverina a qualsiasi trattamento esfoliante per ottenere risultati strabilianti.
Da molti la buccia viene utilizzata come composto per tisane, sia da acquistare nel supermercato sia da realizzare in casa. In quest’ultimo caso basta frullare in maniera grossolana le bucce essiccate e metterle in un filtro per preparare un ottimo infuso. I semi, invece, possono essere utilizzati per condire piatti salati come arrosti o anche dolci, sia muffin che torte. Insomma se finora ci fossero stati dubbi circa la possibilità di ingerire i semi insieme agli arilli e fosse nato il dubbio sulla loro commestibilità, la risposta è semplice: possono essere mangiati senza rischi.