Durante questi periodi cominciamo a veder tagliare erba nei giardini e potare le piante: vogliamo che tutto sia bello e perfetto per la Primavera. Un modo da tenere tutto l’ambiente, in ordine e pulito, è bruciare sterpaglie e rami. Ma cosa dice la legge al riguardo. Ecco cosa rischia chi lo fa.
Le potature agli alberi, in particolare per gli alberi da frutto, sono molto semplici da fare: vanno semplicemente tolti rami in eccesso e secchi. Questo permette alla pianta di “respirare” e di non appesantirla, in modo che quando sarà il momento della fioritura, si potrà successivamente avere molti frutti.
Per la maggior parte delle piante a foglia caduca, la potatura inizia verso il mese di novembre, ed è consigliabile aspettare la caduta delle foglie, in modo da non compromettere la pianta stessa. E dura fino a fine febbraio, anche se i mesi successivi, è possibile ancora fare qualche taglio.
Mentre invece quelle sempreverdi (sarebbero quelle che non lasciano cadere le foglie) il periodo ideale per potarle, è dalla metà di dicembre fino alla fine di febbraio, oppure da luglio ad agosto. Di solito queste tipologie di piante, sono da tenere in casa e non necessitano di tagli importanti.
Il lavoro più faticoso invece, è quello della potatura in giardino, soprattutto se si hanno molti alberi, considerando anche la grandezza del luogo. Ma cosa farne delle sterpaglie e dei rami tagliati? Molte persone, tendono a bruciarle nel proprio giardino di casa, non sapendo se la legge lo consente oppure no. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.
Si possono bruciare sterpaglie e rami in giardino? Cosa prevede la legge
In molti hanno l’abitudine di bruciare sterpaglie e rami secchi, ma non tutti sanno se è consentito dalla legge. Come anticipato prima, è proprio in questa stagione che si inizia a fare un po’ di pulizia, in questo senso, nei giardini. Molte volte però può capitare, che senza nemmeno accorgercene, pulendo alberelli, cespugli e piante, accumuliamo parecchio materiale organico da smaltire. Cosa fare in quel momento?
Chi ha la possibilità usufruisce del servizio offerto dall’azienda che si occupa dello smaltimento, ovviamente opta per quello. Chi, invece, non ha questo servizio o preferisce fare più velocemente, appicca un piccolo fuocherello per bruciare tutte le foglie, le erbacce e i rami secchi. Cosa che può rivelarsi molto pericolosa.
Un consiglio che possiamo darvi, è quello di poterlo usare anche come composto (soprattutto le foglie). Questi materiali, infatti, possono fungere da ottimi fertilizzanti naturali. Basta sotterrarle vicino alla pianta che si vuole vedere crescere, e grazie all’umidità del terreno, andranno in decomposizione, ed il tutto verrà assorbito dalla pianta. Lo stesso può valere per i piccoli rami, basta tenerli chiusi in un sacchetto abbastanza robusto, ed attendere lo stesso processo, e successivamente interrare il tutto.
Chi invece preferisce liberarsene di fretta e furia – per non avere tutti quei rami sparsi in giardino – spesso accade che brucia rami e sterpaglie nel giardino di casa. Ma non tutti sanno però che si corre un grave rischio, andando incontro a grave sanzioni da parte della legge.
Vediamo cosa dice la legge al riguardo
Ci sarà qualcuno che si sarà imbattuto in qualche situazione del genere, ovvero avere un vicino fa bruciare sterpaglie e rami in giardino. C’è da considerare anche la differenza che può esserci tra chi abita in un centro abitato, e chi – invece – abita più in periferia. Nel secondo caso, è ovviamente meno pericoloso. Ciò però non giustifica affatto il gesto.
Bruciare dei rami derivati delle potature in giardino, può recare parecchi danni, oltre quello della salute propria, anche quella del vicinato e all’ambiente stesso. Questo a causa del fumo intenso che emana la legna quando viene bruciata. Il suo fastidioso odore, può recare dei veri e seri danni respiratori all’essere umano e non solo. E già questo basta per violare la legge secondo il codice civile.
Ma c’è un altro problema oltre questo, quello di rischiare che qualche tizzone di fuoco possa finire in qualche abitazione, oppure nel giardino del vicino. Anche se qualcuno sottovaluta la piccola fiamma del tizzone, questa può anche generare un vero e proprio incendio, specie quando non è tenuta sotto controllo dall’essere umano. In questo modo sarete anche costretti a risarcire la persona dei danni procurati.
Pensate che spesso in passato è bastato un piccolo mozzicone di sigaretta per far scaturire incendi, e recare danni ingenti all’ambiente. Infatti, per evitare catastrofi dovuta all’ineducazione dell’essere umano, hanno provveduto a dotare le sigarette di filtro e cartina capace di spegnersi autonomamente. Ma cosa dice la legge secondo il codice penale? È possibile accendere fuochi nel proprio giardino?
Bruciare sterpaglie e rami in giardino: cosa dice la legge
Bruciare sterpaglie e rami in giardino è un’attività che può essere pericolosa per l’ambiente e per la salute pubblica. In Italia, la legge vieta il bruciare sterpaglie in giardino e prevede sanzioni per chi lo fa.
Secondo la legge italiana, il bruciare sterpaglie in giardino è considerato un reato ambientale. L’articolo 192 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006, noto come Testo Unico sull’Ambiente, vieta il bruciare rifiuti all’aperto, comprese le sterpaglie, e prevede sanzioni per chi lo fa. Le sanzioni possono essere amministrative o penali, a seconda della gravità del reato.
Le sanzioni amministrative prevedono multe che possono variare da 25 a 5.000 euro. Inoltre, il proprietario del terreno può essere obbligato a ripristinare l’area danneggiata dal fuoco. Le sanzioni penali, invece, prevedono pene detentive fino a 2 anni e multe fino a 50.000 euro.
Inoltre, il bruciare sterpaglie in giardino può causare danni all’ambiente e alla salute pubblica. Il fumo prodotto dalla combustione delle sterpaglie può contenere sostanze tossiche e cancerogene, che possono causare problemi respiratori e altri disturbi alla salute.
In conclusione, possiamo quindi dire che bruciare sterpaglie in giardino è un’attività vietata dalla legge italiana e può comportare sanzioni amministrative o penali. Inoltre, il bruciarle può causare danni all’ambiente e alla salute pubblica. Si consiglia di utilizzare metodi alternativi per smaltire le sterpaglie, come il compostaggio o il conferimento presso i centri di raccolta autorizzati.
Cercate di usare sempre il buon senso, anche se considerate queste piccole azioni innocue, rischiate un processo sia penale che civile. Quindi utilizzate i metodi che il vostro comune mette a vostra disposizione.