Ci sono quegli anni, in cui vorremo un Natale diverso. Fuori dallo stereotipo e forse, anche se un po utopisticamente, anche dall’ordinario. Non è sempre possibile, né tanto meno poter vantare di scegliere, dove trascorrere una ricorrenza così “intima” al di fuori dal proprio focolare.
Il Natale è un giorno non ordinario, ed anche se per molti, potrebbe essere una mattina come tante, la gioia, il folklore e le magie, che s’innescano durante i cieli notturni e le serate fatte di colori, per i bambini e forse anche per noi “bimbi un po adulti”, diventano un richiamo ai sentimenti ed alle emozioni più nobili.
In fondo, chi non sogna un “Natale in bianco“? Almeno per me, che di Natali con la neve ne ho passati da quando sono bambina, il vivere un natale a colori vivaci, mi ricalca un po di nostalgia.
Eppure, camminando per le strade e i negozi di Marcellina, uno splendido borgo ai piedi dei Monti Lucretili e del Monte Gennaro, posso dire a volte, di sentire il calore che ho sempre vissuto, nel corso dei miei anni al Nord.
Per quanto possa risalire a poche informazioni, Marcellina nasce come Comune autonomo solamente nel 1909, distaccandosi da San Polo dei Cavalieri. Una lunga storia quindi, ma giovane.
Non è ancora ben chiaro quale che sia la derivazione del suo nome, “Marcellina”: sono due le possibili ipotesi, che nel corso del tempo storici e archeologi hanno dato alla sua storia.
L’ipotesi più accreditata a vera, anche se mai confermata, potrebbe essere che l’origine del nome Marcellina derivi dal cognome della sua famiglia Feudale, ovvero i “Marcellini” o meglio ancora detti “O de Marcellinis“.
L’Abbazia di Santa Maria delle Grazie in Monte Dominici fu dapprima un Monastero, da cui dipendevano ben altre 13 chiese. Ricca e con molti beni propri, è stato eletta Parrocchia nel 1804 dalla popolazione di San Polo dei Cavalieri.
Delle 13 chiese, ad oggi non è rimasto nulla, solo rovine o nomi. Ma il fascino dell’Abbazia, che sovrasta Marcellina, con i suoi giardini è qualcosa di davvero meritevole di visita.
Al centro del piazzale c’era una fontana, che di usanza, i fedeli usavano purificarsi mani e viso prima di entrare alla messa. Di ciò che c’era, ormai ne rimane solamente il pozzo.
Ma qualcosa, di così antico è rimasto ancora oggi. Il 2 febbraio, la popolazione di San Polo dei Cavalieri, scende ancora a Marcellina in processione. Era il 10 giugno 1515 quando, si racconta che su un tronco d’albero tarlato di Noce, sia apparsa la Madonna, ad una donna di nome Giovanna. Gli chiese di avvertire il popolo, di fare penitenza. E fu così, che arrivò il miracolo: il tronco fiorì con dei fiori di Ginestra.
Il territorio di Marcellina non smette di stupire e dall’Abbazzia per gli amanti dei reperti archeologici si può passare all’Antiquarium, come dice la parola stessa qui è possibile vedere reperti archeologici rinvenuti nel territorio. La struttura è stata creata per essere centro didattico e di intrattenimento allo scopo di promuovere l’interesse verso la conoscenza storico-archeologica.
Marcellina non smette di stupirmi. Tra i suoi viali stretti, collinari, le viste mozzafiato che si intercorrono tra un avvallo e l’altro, anche i sensi del palato, riescono a trovare la loro pace.
In un atmosfera familiare, nell’aria trepida di buon gusto e di calda accoglienza, troviamo il “Ristorante all’Oca“. Un tripudio di tradizioni, una cucina tipica della zona Romana, ed uno Chef rinomato nel circondario, che rende non solo i piatti piacevolmente allettanti da vedere, ma soprattutto buoni da gustare.
Ho partecipato personalmente alla sua riapertura, in una giornata di mezza estate. Il buffet, lo trovai non buono, ma superlativo.
Se siete amanti della carne, dei prodotti a km zero e di verdure fresche dall’orto al piatto.. sicuramente il Ristorante all’Oca è il luogo ideale, dove trascorrere serate divertenti, fuori dai classici schemi, in un caldo focolare tra lo stile country ma con quell’eleganza raffinata che lo contraddistinguono.
Il servizio è impeccabile ma, senza fare una recensione così precisa e quasi, ossessiva, oserei dire che al Ristorante all’Oca, ciò che fa risaltare la bontà e la genuinità dei piatti, è l’originalità di ricette tipiche, presentate come un capolavoro artistico e raffinato nel piatto.
L’ho scritto nel titolo, potrebbe essere solo un modo per chiudere un sipario.
Eppure nel teatro della vita, ciò che potevo non aspettarmi in questi piccoli paesini, così distanti e così diametralmente opposti a ciò che sono abituata alla mia Milano, è il “calore” che si può sentire quando si varca la soglia di negozio o, di un Ristorante.
Come potrei quindi concludere questo pezzo, senza consigliarvi il Ristorante all’Oca? !
E se vogliamo dirla tutta.. credo di non aver mai mangiato una più buona e soffice e deliziosa in vita mia.
C’è sicuro ancora molto da scoprire e vi porteremo in uno dei nostri prossimi post.
Il Ristorante all’Oca si trova in Piazza Cesare Battisti, 1 Marcellina e potete trovarlo anche su Facebook.