Spesso quando si pensa alle mummie subito l’immaginazione vola in Egitto. In realtà ci sono centinaia di mummie, stupendamente conservate, anche in altri luoghi del mondo, tra cui l’Italia. Ogni mummia ha la sua storia, e senza dubbio una storia affascinante è quella che nasconde la mummia di “Zi Vicienzo Camuso” da Bonito (Avellino), comunemente chiamata la mummia di Bonito.
Secondo la leggenda popolare, la mummia fu rinvenuta per caso durante i lavori nell’ipogeo della Chiesa dell’Annunziata, dopo il terremoto del 21 agosto del 1962 in Irpinia. Il ritrovamento fece grande scalpore per l’ottimo stato di conservazione della mummia che si data al 1588.
Chi era? Perché è stato ritrovato lì il corpo? Quali segreti nasconde? Siete curiosi? Continuate la lettura per scoprirne di più.
Storia della mummia di Bonito
Non si conosce nulla di questa mummia, né chi fosse l’uomo, né il suo nome o la sua storia. La tradizione popolare identifica la mummia con il nome di Vincenzo Camuso. Secondo alcuni era un medico, secondo altri un monaco o un povero calzolaio.
Tante sono le leggende nate intorno alla mummia di Bonito. Si narra che “Zi Vicienzo” sia uno spirito vendicativo e che venga in sogno di notte a tutti quelli che non credono in lui o a chi offende la sua memoria.
Tanti sono i prodigi e le guarigioni miracolose attribuite alla mummia di Bonito, testimoniati dagli ex-voto presenti nella cappella. Qualche decennio fa una nobildonna del paese aveva coperto il volto della mummia per pudore, ma quella stessa notte si narra che “Zi Vicienzo” gli venne in sonno spaventandola e da allora il volto spaventoso della mummia non è mai stato più coperto.
Molto interessante è anche la storia del ritrovamento della mummia di Bonito che avvenne per caso in seguito al terremoto del 1962, ma è collegato a una seduta spiritica avvenuta quello stesso anno in Venezuela e che aveva come protagonista un ingegnere italiano, tale Antonio Nardone. Durante la seduta, la medium iniziò a parlare in dialetto bonitese dicendo di essere Beato da Bonito e indicando il luogo della sua sepoltura. Anche altre informazioni furono rivelate dallo spirito.
Bonito era morto nel 1588, in vita era stato un ostetrico e che era sepolto nella Chiesa di S.M. Annunziata a Bonito. L’uomo spaventato, non fece nulla. Solo dopo una seconda seduta spiritica, contattò il sindaco di Bonito e così fu trovata la mummia di Bonito: era il 1962.
Verità o leggenda popolare? Al momento del ritrovamento nella nicchia furono trovati altri due corpi ancora seduti sui sedili indecomposti e che si disfecero a contatto con l’aria. I fedeli gridarono al miracolo, essendo la mummia di Vincenzo l’unica rimasta intatta e decisero di conservarla in una teca di vetro. Era pratica diffusa nel ‘500 e nel ‘600 la scolatura dei cadaveri nelle chiese per garantire la conservazione. La mummia di Bonito si è conservata grazie a questa pratica funebre.
Oggi sono tanti i fedeli che chiedono grazie e pregano “Zi Vicienzo”. La Chiesa non ha mai confermato la santità né i miracoli di Vincenzo da Bonito.
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