Esistono alcuni vitigni ormai dimenticati da molto tempo che nascondono però una vera risorsa. Per rinnovare questi vitigni un gruppo di ricercatori si sta impegnando per dar vita alla biodiversità vinicola.
I vitigni dimenticati
I vari climi e le varie tipologie di terreno presenti nel nostro Paese, permettono di avere una biodiversità viticola molto ampia. Questo permette di ottenere tipologie di vini molto diversi tra loro che possono incontrare i gusti delle diverse persone. Nonostante ciò ci sono aree, una volta destinate alla coltivazione dell’uva, che oggi sono per così dire “dimenticate“. Per favorire la biodiversità viticola, alcuni ricercatori si sono impegnati al recupero di alcuni vitigni dimenticati in varie zone d’Italia. Essi si impegnano a fare studi sul terreno e sull’ambiente circostante per favorire il ripristino e la vitalità di queste vigne.
Questo favorirebbe in alcuni casi, la crescita di uva autoctona, differente da quella magari, abituati a coltivare nella zona. Il gruppo di ricerca ampelografica Gaspo, negli ultimi mesi, ha puntato la propria ricerca in un terreno a quanto pare, molto fertile: la Sardegna. Il gruppo di Gaspo ha incontrato un progetto locale impegnato proprio nella ricerca di viti autoctone rare, grazie alle quali è possibile ottenere dei vini differenti ma moderni che potrebbero creare una biodiversità sorprendente. Ma scendiamo nel dettaglio e scopriamo cos’hanno trovato in Sardegna.
Una scoperta in Sardegna
Il viaggio in Sardegna è stata una vera scoperta, possiamo dire quasi una svolta nella realizzazione del progetto. Qui infatti i 3 ricercatori di Gaspo hanno trovato un lavoro eccezionale svolto da Gianni Lovicu insieme al suo team di Agris Sardegna (Azienda per la sperimentazione e l’innovazione del settore agricolo). Già da molti anni infatti l’azienda ha cercato di recuperare vitigni dimenticati e questo ha portato alla scoperta di nuove tipologie di viti che possono in effetti essere vinificate. Esiste in Italia un vero e proprio anagrafe delle viti, cioè un registro nazionale nel quale sono presenti tutte le tipologie di viti esistenti nel territorio. Il nostro Paese al momento è ben fornito, ma Lovicu ha contribuito maggiormente ad arricchire questo patrimonio nazionale.
Grazie alla ricerca del team di Agris e all’impegno di Gianni Lovicu, sono state aggiunte alla lista, ben 21 varietà nuove di viti. Esiste in effetti un vero e proprio “vigneto della memoria” ad Ussana, dove Lovicu è riuscito a raccogliere, insieme ai suoi collaboratori, 120 varietà di vitigni autoctoni, tutti molto rari e spesso anche sconosciuti. Il gruppo Gaspo comunque non si è fermato e ha continuato la sua ricerca anche in altri paesi del territorio sardo per poter arricchire la propria ricerca e poter fornire un’esperienza completa e articolata.
Il libro
Il team di Gaspo ha dato vita ad un libro intitolato: “La biodiversità viticola, i custodi, i vitigni, i vini”. In questo libro raccontano tutto il lavoro svolto fino a questo momento e rappresentano i vini moderni attraverso il racconto delle radici storiche appartenenti ad ognuno di loro. Un mondo affascinante quindi tutto da scoprire, soprattutto per gli amanti dell’enologia.