Secondo una recente ricerca scientifica, infatti, la birra è un ottimo rimedio nella lotta contro il Parkinson. Il merito è tutto del luppolo o meglio di una molecola in esso contenuta, lo xantumolo. La sostanza, secondo gli scienziati, sarebbe in grado di proteggere le cellule cerebrali da danni ossidativi. Maggiore è la quantità di luppolo, maggiori sono i benefici.
Sono dunque consigliate le birre amare più ricche di xantumolo, che al pari delle bionde, rosse e scure, devono essere comunque bevute con moderazione per non gravare sul fegato.
Si tratta di un polifenolo presente nelle ghiandole resinose della pianta del luppolo, una molecola appartenente alla famiglia dei flavonoidi prenilati. Della stessa famiglia fa parte anche il resveratrolo contenuto nel vino rosso che, secondo uno studio condotto dalla Johns Hopkins University su volontari italiani, non avrebbe invece le proprietà antitumorali che per anni gli sono state attribuite. Lo xantumolo è presente in maggiore quantità nelle birre a più alto contenuto di luppolo, quelle per intenderci più chiare, amare e schiumose.
Si tratta di una molecola in grado di attivare il fattore di trascrizione Nrf2 nelle cellule neuronali e la sua presenza può per questo motivo essere considerata un fattore importante nella prevenzione delle malattie neurodegenerative.
Le malattie neurodegenerative sopraggiungono, come noto, anche a causa di danni ossidativi delle cellule neuronali. Ecco perché proteggerle serve a rallentare e prevenire l’insorgenza di tali patologie.
Il luppolo, controparte amara dei malti, è un ingrediente essenziale della bevanda insieme a oli essenziali, acidi come luppolina, umulone e lupulone e altri polifenoli. Può dunque dare una mano a proteggere il cervello e lottare contro le malattie neurodegenerative. Le sue proprietà terapeutiche in parte erano già note, ma le indagini, come quella cinese, le hanno definitivamente confermate. Il composto ricavato dallo xantumolo è stato testato su cellule cerebrali umane, scoprendo così che potrebbe proteggere i neuroni e potenzialmente aiutare a rallentare lo sviluppo di malattie neurologiche.
Già in precedenza un’altra indagine condotta dalla Sapporo Medical University, aveva evidenziato i benefici di un moderato consumo di birra, ma solo rispetto alle patologie stagionali. In quel caso era stato infatti individuato un altro componente dagli effetti benefici: l’umulone.
Bere birra, quindi, ma sempre con moderazione, potrebbe quindi fare bene alla salute.
Trattandosi di alcolici, però, vi invitiamo sempre a farne un consumo consapevole e a non esagerare!