La storia e qualche curiosità sulla bavarese, il dolce al cucchiaio che non è nato in Germania: lo sapevate?
Tra i dolci al cucchiaio più famosi al mondo, sicuramente possiamo annoverare la bavarese. Tale dolce, al contrario di quanto si possa pensare partendo dal nome, non è tedesco, nonostante sia chiamato come una delle regioni che compongono questa nazione, ossia la Baviera, bensì francese. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità sul dessert.
Bavarese, storia e curiosità sul dolce al cucchiaio
La Bavarese è un classico dolce al cucchiaio, molto morbido e delizioso, composto, principalmente, da una base di crema inglese a cui è aggiunta panna semi montata, che, nei fatti, ne incrementa sia la leggerezza che la sofficità.
Gli aromi possono variare e, in tal senso, permettono di personalizzare il dolce in base ai gusti personali: si può, infatti, aggiungere la gelatina, che agisce da stabilizzante utile a mantenere la consistenza ideale del dolce a una temperatura di servizio di circa 4°C.
Anche se il nome può trarci in inganno, facendoci pensare che sia nata in Baviera, in realtà, la bavarese nasce in Francia e – da sempre – si è presentata come un dolce semplice, elegante e raffinato.
A differenza delle mousse, dove la schiuma d’uovo è l’elemento principale, nella bavarese il fulcro del dessert è la crema inglese, arricchita ed aromatizzata per creare un sapore definito che si avverte, sin da subito, al palato.
Gli ingredienti principali e i metodi di conservazione del dessert
Per una bavarese al cioccolato, ad esempio, si raccomanda l’uso di coperture di qualità superiore invece del cacao in polvere, per evitare di ottenere, alla fine, una texture granulosa ed avere, invece, nel piatto, un risultato più ricco e omogeneo.
L’uso di paste grasse, tra le quali possiamo annoverare quelle di nocciola e/o pistacchio, richiede un’attenta selezione della base di crema inglese per bilanciare il palato, e per questo si preferisce l’uso del latte in modo da alleggerire il dessert al quale, però, si può conferire maggiore cremosità con l’aggiunta di panna.
Il metodo di conservazione può variare: ad esempio, può essere conservata a 2-4°C o congelata a -18°C, anche se – va detto – va assaggiata ad una temperatura che dovrebbe oscillare tra i 4 e 6°C, ideale per sentirne al palato – in modo perfetto – sia il sapore che la consistenza.
La preparazione fa riferimento, inoltre, ad una procedura precisa e meticolosa che – nei fatti – permette al pasticcere di garantire la qualità finale del dessert.
Nei fatti, dunque, la gelatina è ammollata in acqua fredda, la panna semi montata – invece – è refrigerata, mentre la crema inglese riscaldata ad temperatura media, prima di aggiungere gli aromi e di unire la gelatina. Dopo aver combinato tutti gli ingredienti, la panna è incorporata delicatamente, in modo che non perda la sua struttura soffice ed aerea. Fatto ciò, il dolce può essere versato negli stampi e servito una volta freddo.