Sono passati solo pochi mesi da quando l’annata 2016 del Barolo è stata presentata sul mercato, ma produttori, critici ed appassionati sono già tutti d’accordo nel considerarla l’annata del secolo. Andiamo a scoprire perché.
Il Barolo, conosciuto anche come “il Re dei Vini, il vino dei Re”, è la punta di diamante della produzione enologica piemontese ed italiana in generale, un gioiello invidiatoci da tutto il mondo e la cui storia è legata a doppio filo a quella delle Langhe, lo splendido territorio collinare Patrimonio dell’Unesco dove vengono coltivate le uve del vitigno Nebbiolo che poi vanno a trasformarsi in questo vino rosso austero, elegante ed estremamente raffinato.
La presentazione ufficiale dell’annata 2016 del Barolo è avvenuta durante la manifestazione Grandi Langhe 2020, evento promosso lo scorso gennaio dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dal Consorzio di Tutela del Roero, e giunto ormai alla quinta edizione. I due giorni di degustazioni di oltre 900 etichette provenienti da 206 cantine delle Langhe hanno offerto l’occasione per assaggiare quest’annata magica, capace di regalare un vino elegante e fresco, con assaggi sempre appaganti. Un gioiello più unico che raro che sembra destinato ad entrare nella storia.
La conferma è poi arrivata pochi giorni dopo, al Barolo & Barbaresco World Opening, tenutosi il 4-5 febbraio a New York e primo evento nel suo genere per l’apertura al mercato internazionale. In quell’occasione una commissione composta da wine masters, critici, giornalisti e sommelier provenienti dai cinque continenti, con personaggi di spicco come il senior editor di Wine Spectator Bruce Sanderson, ha assaggiato l’annata 2016 del Barolo che secondo i diversi giudizi ha sfiorato la perfezione, ottenendo un fantastico punteggio di 99.3.
Anche le annate 2010 e 2013 erano state particolarmente favorevoli al Barolo, con vini considerati già eccezionali, ma quella del 2016 “È stata la vendemmia che tutti stavamo aspettando”, secondo quanto affermato da Luca Currado della cantina Vietti di Castiglione Falletto. Si potrebbe dunque sostenere che il vino Barolo abbia oggi raggiunto nuove vette. Certamente una maggiore attenzione al lavoro nei vigneti e nelle cantine ha giocato a favore per migliorare la qualità dei vini.
Ma anche Madre Natura ha avuto un ruolo chiave in questa equazione. Il decennio degli anni 2010 è stato infatti particolarmente favorito dal clima ed i produttori hanno definito quelle del 2016 come le condizioni climatiche ideali per la vendemmia. “La stagione 2016 è stata un po’ più calda e secca del normale, ma non eccessivamente”, ha affermato Alessandro Ceretto, enologo dell’omonima azienda di famiglia con sede ad Alba. “Abbiamo avuto alcune piogge durante l’estate che hanno abbassato le temperature e, durante l’ultimo mese di maturazione, le serate hanno iniziato a essere piuttosto fredde, creando una perfetta maturazione fenolica”.
Altro fattore chiave è stato quello di prediligere la qualità rispetto alla quantità, con un raccolto normale o leggermente al di sotto della media. La maggior parte di questi produttori lavora inoltre con altre varietà di uve ed il vitigno Nebbiolo sembra aver beneficiato di questa contingenza, arrivando a produrre grappoli perfettamente maturi e sani tra metà e fine ottobre. Ciò ha permesso di ottimizzare anche la seguente fase di vinificazione.
I vini Barolo 2016 docg ottenuti dai vari produttori hanno dunque in comune l’eleganza, la grande complessità e la buona concentrazione, con tannini estremamente densi e vellutati. Il profilo aromatico è caratterizzato da fiori freschi (viole, rose e garofani) e spezie dolci, che aggiungono al Barolo tocchi di personalità, pur essendo allo stesso tempo un rosso raffinato e armonico, caratteristica che più spicca secondo quanto riportato dagli esperti del settore.
L’attesa per la sua completa espressione è prevista nell’arco di 3 anni, con un picco di bevibilità dopo 15 anni in bottiglia, ma che secondo gli esperti di Wine Searcher potrebbe mantenersi ad altissimi livelli anche tra 20-25 anni. Quella 2016 è un’annata straordinaria anche in quest’aspetto, ma il fascino immediato di questo vino saprà conquistare con grande facilità sia gli assaggiatori novelli che i veterani del Barolo.
Conviene dunque fare scorta di bottiglie di Barolo 2016, il cui valore è destinato a schizzare alle stelle nei prossimi anni. Enoteche online e portali specializzati come Svino.it offrono l’opportunità unica di portare a casa una di queste pregiate bottiglie, proponendo decine di etichette elaborate dai migliori produttori delle Langhe come Vajra, Vietti e Bruno Giacosa. I prezzi variano dai 30-35 euro dei vini Barolo delle cantine più piccole fino agli oltre 150 euro per un Barolo dei produttori più prestigiosi, senza dimenticare i Barolo Riserva di altre annate eccezionali come 2010 e 2013.
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