La chiamano la “birra dei pirati”, ma il suo vero nome è Barnacles Beer. Se siete amanti del malto e del luppolo, non potete non conoscere questa birra speciale. Esclusiva (solo 100 bottiglie all’anno vengono prodotte), raffinata (viene usata solo l’acqua di Cuxhaven), nordica (viene affinata per 12 settimane nei fondali del Mar del Nord). Se abbiamo suscitato la vostra curiosità, non vi resta che continuare la lettura di questo articolo.
La Barnacles Beer deve il suo nome ai crostacei cirripedi (in lingua inglese sono chiamati barnacles) che si attaccano alle bottiglie di birra durante il processo di affinamento, conferendo anche alle bottiglie un aspetto molto originale, a metà strada tra reperto storico e bottino di una nave pirata (di qui il nome “birra dei pirati”).
La specialità di questa birra non è data solo nel suo aspetto particolare (ovvero per i crostacei attaccati alla bottiglia), ma anche dal suo sapore. Al palato la “birra dei pirati” si presenta aspra, fruttata, fresca e sul finire persino un po’ piccante.
La gradazione alcolica è 5,9% vol. e ogni bottiglia di birra è da 0,75 l. Il gusto unico di questa birra deriva dal processo di affinamento. Le bottiglie di birra vengono affinate per 12 settimane sui fondali del Mar del Nord. Il moto ondoso interagisce con il lievito di birra. Il gusto diventa così molto diverso da quello della normale birra affinata in cantina e anche il colore è meno puro e più torbido, proprio come le acque delle profondità del Mar del Nord.
Ogni birra è numerata, firmata e consegnata in una scatola di legno pregiata. Solo 100 bottiglie di birra dei pirati vengono prodotte ogni anno e spesso vanno subito sold-out. La richiesta è sempre maggiore, ma il produttore Oliver Köhn vuole mantenere l’esclusività del prodotto, facendola rimanere una birra di nicchia, destinata a pochi eletti e non destinata al consumo di massa e alla grande distribuzione. Anche il prezzo non è plebeo: 60 € a bottiglia non è poco.
L’idea della birra dei pirati è venuta a Oliver nel non lontano 2017. Questo birraio che nella vita spegne gli incendi (è un pompiere) beve birra dal 1985 e la produce dal 2016. Essendo la sua una piccola realtà, sapeva benissimo che per battere la concorrenza era necessario sfornare un’idea geniale e fare un’ottima campagna di marketing. Così è nata la birra affinata in fondo al mare.
Oggi tutte le birre vengono vendute in Europa, anche se tante richieste vengono dagli Stati Uniti poiché la notizia viaggia molto veloce sui social media e la curiosità degli amanti della birra oltreoceano è tanta.
Per il momento, essendo più un passatempo che un business vero e proprio, Oliver non ha intenzione di aumentare la produzione per soddisfare la richiesta crescente né di fare altre tipologie di birra speciale (affinamento in fondo a un lago o nel cratere di un vulcano spento). Ma mai dire mai nella vita. Magari tra qualche anno vedremo uns nuova birra super speciale creata da Oliver Köhn.