Molti aspiranti imprenditori sognano di aprire un bar, ma si chiedono spesso quale sia il reale costo di avviare un’attività simile e i guadagni di un bar. Vediamoli insieme
Ci sono molti fattori che possono incidere sulle spese iniziali, tra cui il costo del locale, la tipologia di clientela che si intende attrarre, la posizione del locale, le dimensioni e molte altre variabili.
Prima di poter rispondere alla domanda “Quanto è redditizio un bar?”, è importante chiarire che dipende dall’approccio commerciale adottato. Mentre la maggior parte delle persone immagina un bar come un luogo pieno di divertimento, risate, festeggiamenti e amicizia, la verità è che la redditività di un bar dipende principalmente dalla robustezza del modello commerciale utilizzato.
Aprire un bar può sembrare un’idea imprenditoriale economica e semplice per guadagnare denaro. In Italia, c’è un bar ogni 145 abitanti, con una possibile crescita a seconda della zona, considerando l’amore degli italiani per caffè e cornetto la mattina o per il classico spritz serale. Tuttavia, nonostante sembri un’attività facile, la verità è che dietro l’avvio di un bar c’è molto lavoro. Ci sono molteplici aspetti da prendere in considerazione, tra cui la redditività del bar e il costo di allestimento.
Secondo gli esperti del settore, il successo di un’attività come questa dipende per il 50% dalla posizione, per il 25% dalle attività svolte o dal brand in franchising scelto, e per il restante 25% dalla gestione. In altre parole, una location ben posizionata può rappresentare una parte fondamentale del successo di un bar, ma anche la qualità delle attività offerte o il brand scelto possono influire in modo significativo. Tuttavia, una gestione efficace del bar è essenziale per garantire la continuità e la qualità dell’attività.
Per avviare un’attività di questo tipo, sarà quasi sempre richiesto un investimento iniziale. Questo può avvenire attraverso l’acquisto di un’attività già avviata, pagando il suo prezzo, o aderendo a un franchising, pagando la quota di iscrizione che può variare tra i 10.000 e i 40.000 euro. In alternativa, si può optare per l’apertura di una nuova sede, ipotizzando i costi di ristrutturazione e avviamento dell’attività.
Ci sono molte spese iniziali come affitto, acquisto di attrezzature, arredamento, inventario e personale. Inoltre, i costi operativi continuati come l’affitto, le utenze, il personale e le forniture devono essere coperti dalle entrate del bar.
La gestione del personale e la pianificazione degli orari di lavoro sono anche fattori importanti, poiché il personale può rappresentare una delle maggiori spese per il bar. Inoltre, le licenze e le autorizzazioni necessarie per avviare e gestire un bar possono variare in base alla giurisdizione e possono essere molto costose.
La bevanda più venduta dopo l’acqua è il caffè! Quindi diciamo che la maggior parte del ricavato di un bar dipende dal caffè. Vediamo i guadagni di un bar su ogni caffè venduto.
Il caffè viene consumato sia a casa che nei ristoranti, ma soprattutto nei bar. Infatti, il 96,5% dei cittadini italiani tra i 18 e i 65 anni consuma in media 3 caffè al giorno, dimostrando la sua grande popolarità.
Secondo uno studio condotto su circa 140.000 bar in Italia, si stima che vengano venduti circa sette miliardi di euro in caffè, considerando il costo medio per tazzina di €1,10. In media, un bar fattura circa €340 al giorno, ma solo il 42% di questo, ovvero circa €143, è attribuibile al consumo di caffè da parte delle persone. Secondo le stime, il proprietario di un bar ottiene un profitto di circa 0,8 centesimi di euro per ogni tazzina di caffè venduta.
Sono state individuate 5 categorie principali di bar: i Lunch Bar, che servono circa 220 tazzine di caffè vendute, i Morning Bar, dove ci si ferma per fare colazione e che fanno 202 tazzine di caffè vendute, i Bar Multipurpose, che offrono un po’ di tutto e hanno una media di 170 tazzine di caffè vendute.
Ci sono anche gli Evening Bar, dove si va principalmente per l’aperitivo o per bere un drink, e che vendono circa 85 tazzine di caffè, e infine i Bar senza offerta specifica, come quelli vicino casa, che hanno una media di 202 tazzine di caffè vendute.