Acireale è una cittadina in provincia di Catania, sorge su un rilievo lavico ed affaccia direttamente sul Mar Ionio.
La cittadina di Acireale è divenuta famosa per organizzare uno dei Carnevali più conosciuti in Italia e della Sicilia, inoltre porta con sé importanti segni nobiliari.
Ricca di storia e arte oltre che offrire una Riserva Naturale Orientata La Timpa degna di visita.
Attrattive ad Acireale da visitare durante il soggiorno per il Carnevale
Come ogni luogo anche Acireale e dintorni offrono dei luoghi d’arte e di natura da visitare durante un soggiorno nella bella isola di Sicilia. Noi vi consigliamo di visitare:
Duomo di Acireale
Costruzione che risale al XV secolo e ristrutturata in parte dopo il terremoto del 1693 con del tocco barocco. Il Duomo che si trova nella Piazza del centro storico di Acireale è dedicato a Maria Santissima Annunziata.
All’interno si presenta ampio e con una struttura a tre navate, la cappella di Santa Venera, patrona anche della cittadina, è decorata con affreschi del seicento. Inoltre all’interno sono conservate diverse reliquie e il fercolo in argento che viene utilizzato per portar in processione la Santa durante la festa patronale.
Sulla parte esterna del Duomo è possibile ammirare il portale marmoreo del seicento con la raffigurazione della scena dell’Annunciazione oltre ai due campanili che sorgono ai lati della facciata in stile gotico-romano.
Palazzo Nicolosi
Palazzo Nicolisi è una delle strutture realizzate dopo il terremoto del 1693 dai nobili che edificarono quasi tutte le loro residenze in Corso Umberto ad Acireale.
In seguito, ad una ristrutturazione realizzata per un ampliamento, si ritrova lo stile tardo barocco, oltre ad essere stato aggiunto un terzo piano con colonne, archi e una balaustra riccamente decorata, una grande scalinata e un giardino interno.
All’ingresso su Corso Umberto si trova lo stemma della famiglia Nicolosi.
Teatro dell’Opera dei Pupi
Il Teatro dell’Opera dei Pupi fu fondato nel 1887 e all’interno venivano rappresentate le storie epico-cavalleresche e quelle di Carlo Mango o di Orlando.
Il fondatore del teatro fu don Mariano Pennisi e il successore Emanuele Macrì, la cui fama crebbe così tanto che i suoi spettacoli furono portati anche all’estero, apprezzati da artisti di tutto il mondo.
Oggi la tradizione del teatro viene portata avanti dagli allievi di Emanuele Macrì.
All’interno si può visionare la mostra permanente della collezione del Teatro Pennisi-Macrì, costituita dai pupi e da attrezzature dei teatri siciliani.
Riserva Naturale Orientata La Timpa
Questo luogo è stato dichiarato Riserva Naturale nel 1999 per il suo interesse e valore naturalistico, geologico faunistico e vegetativo.
Gode di un percorso caratteristico con sentieri a tornanti che conducono sino al borgo marinaro di Santa Maria La Scala. Inoltre si possono vedere la antiche grotte, ammirare coste a strapiombo sul mare o a scarpata, scogliera con insenature e una pianura agrumicola.
Un’escursione nella Timpa per gli amanti della natura sarà di sicuro una gita da non dimenticare.
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Gastronomia e piatti Tipici
Come ogni luogo anche qui troviamo piatti tipici da poter degustare durante un soggiorno e possiamo consigliare di assaggiare:
- Maccu di fave zuppa di fave secche tipica siciliana realizzata con aggiunta di finocchietto selvatico e
- Spaghetti con cavolo Trunzu di Acireale un cavolo rapa dal particolare colore violaceo e coltivato proprio in questa città
- Sarde a beccafico realizzate come dice il nome con sarde, acciughe, sapori vari, succo di arancia e miele
Fra i dolci non possono di certo mancare le paste di mandorla, i cannoli di ricotta o crema, le zeppole di riso e se la stagione lo permette la granita di limone o ancor meglio di mandorla, un classico siciliano.
Curiosità
Vi lasciamo con una curiosità su Acireale.
La cittadina è legata al mito narrato da Virgilio e Ovidio, del pastore Aci e della Ninfa Galatea, una leggenda in cui si narra che Aci fu ucciso da Polifemo geloso dell’amore che Galatea provava per Aci.
Galatea scoperta la tragica morte del suo amato pianse di un pianto così straziante che anche gli Dei ne furono impietositi.
Gli Dei per alleviare il suo dolore fecero diventare il sangue di Aci in un fiume (chiamato dai greci Akis) così che Galatea (la ninfa) e il suo amato si potessero ricongiungere nel corso d’acqua per l’eternità.