Anche se non molto usato nella cucina casalinga, l’aneto è una spezia che si presta egregiamente ad insaporire secondi piatti e salse. Scopriamo meglio questa spezia e come adoperarla in cucina.
L’aneto
L’aneto proviene dal Medio Oriente, ma ha ormai una diffusione, possiamo dire, a livello mondiale. Della pianta si utilizzano: semi, fiori e foglie. Ognuna di queste parti presenta utilizzi diversi e proprietà benefiche per l’organismo. Noto è la capacità di questa pianta, di aiutare la digestione ed è anche un valido aiuto per combattere la ritenzione idrica.
La pianta dell’aneto ha il nome scientifico di Anethum graveolens ed è una pianta erbacea annuale appartenente alla stessa famiglia del finocchio, sedano e prezzemolo. Facilmente reperibile allo stato selvatico, si presenta di colore verde chiaro, il profumo intenso e l’aspetto di tanti piccoli ombrelli. Le foglie presenti sulla pianta ricordano tanti fili verdi, sono infatti larghe non più di un millimetro e raggiungono una lunghezza di 4/20 millimetri. I fiori sono molto piccoli (2millimetri) e di colore giallo/ verdastro, dal sapore deciso e piccante ed un leggero retrogusto di mentolo.
Coltivare l’aneto in casa
Questa spezia è facilmente reperibile allo stato secco, nei supermercati, ma se si ha la possibilità di piantare l’aneto in casa, meglio ancora. Il periodo giusto per piantare l’aneto è la primavera. Regalerà al nostro orto un profumo piacevole e un grazioso ornamento. Altro aspetto positivo è quello di poter ricavare i semi di questa pianta, ottimi per la preparazione di infusi e tisane digerenti.
Se non usufruiamo di un orto, possiamo comunque coltivare questa pianta in vaso. Si adatta molto facilmente ad ogni ambiente, così da risultare utilizzabile fresca, per ogni nostra preparazione culinaria. L’aspetto a cui far attenzione sia nella coltivazione in orto che in quella in vaso, è il drenaggio del terreno.
La pianta dev’essere irrigata di frequente, ma non ci devono essere ristagni. Il timo ama il sole, ma soffre il freddo, quindi se si coltiva questa pianta in vaso, in inverno (se troppo rigido) è meglio spostarla all’interno, oppure coprirla con teli.
Usi in cucina
L’aneto ha un sapore abbastanza persistente, fresco ma anche pungente. Ciò lo rende particolarmente adatto ad insaporire piatti freddi come le insalate o le salse tipo il tzatziki, ma anche per tartare di carne e pesce. Ottimo risulta anche come insaporitore di piatti caldi come le zuppe o i legumi. Altro utilizzo è quello nelle conserve, insaporisce la conserva donandole un aroma intenso e pungente.
I semi di aneto invece, devono essere lasciati essiccare e poi possono essere utilizzati per la preparazione di tisane drenanti e digestive. Comunque vengono utilizzati anche come le foglie per insaporire salse e conserve.
Attenzione a non confonderlo con il finocchietto
L’estrema somiglianza tra la pianta di aneto e quella di finocchietto selvatico, portano spesso a confondere le due spezie. Il loro sapore e profumo è tuttavia molto diverso. Partiamo dal presupposto che le due pianti hanno origini totalmente diverse, la prima proviene dal Medio Oriente, la seconda dal Mediterraneo.
L’aneto ha un profumo pungente e intenso e il suo sapore è deciso, quasi amaro e con sentori di mentolo. Il finocchietto al contrario ha un profumo più tenue che ricorda l’anice e un sapore più dolce e delicato. Ecco perchè le due piante aromatiche si utilizzano per usi abbastanza differenti, una per piatti più delicati, l’altra per piatti più complessi.