Tindari è una perla indiscussa della Sicilia, nella provincia di Messina. Ecco un approfondimento sulle sue attrazioni principali.
Tindari è una città di origine greca situata sulla costa settentrionale della Sicilia. Il luogo è una meta interessante un po’ per tutti: per i fedeli grazie alla presenza dell’ imponente santuario della Madonna Nera, per gli appassionati della storia data l’opportunità di conoscere uno dei siti archeologici più belli della Sicilia (risalente all’era classica) e perfino per gli amanti del mare, con la sua tipica spiaggia che sembra figurare una donna con in braccio un bambino.
Il Santuario di Tindari
In una posizione dominante, il Santuario di Tindari (conosciuto anche con il nome di santuario della Madonna Nera), attira ogni anno pellegrini provenienti da tutto il mondo. Lo scintillante edificio fu completato nel 1979, con una basilica suddivisa in tre navate. Sulle sue pareti sorgono diversi mosaici, mentre la statua della Vergine Maria è situata dietro l’altare maggiore; anch’essa mostra chiari elementi dell’arte bizantina. Dalla piazza del santuario il panorama è mozzafiato e si apre alla vista delle Isole Eolie, oltre a vedere acqua come specchio e banchi di sabbia, oggi considerati una Riserva Naturalistica.
La spiaggia di Tindari
Le leggende sulla creazione della spiaggia di Tindari sono tantissime. La più famosa narra di una donna venuta da una piccola cittadina per chiedere la guarigione della figlia malata. Ma quando ella vide la Vergine si rifiutò di pregare perché era nera. A quel punto, la donna perse accidentalmente d’occhio la bambina che stava per annegare in mare. La donna pregò la Madonna chiedendole di salvare la figlia. La Madonna fece così spuntare banchi di sabbia dal mare, man mano che la piccola si avvicinava.
La donna esclamò: “Veramente voi siete la Vergine miracolosa!” La bambina fu così sana e salva perché guarita anche dalla sua brutta malattia.
Oggi quei banchi di sabbia sono ancora presenti e si possono osservare dall alto della terrazza del Santuario.
Un altra leggenda narra invece della formazione dei buchi nelle rocce: si racconta che nella grotta presente un tempo vi abitava una maga. La donna cantava così melodicamente che attirava chiunque, compresi naviganti e le sirene di Ulisse. Purtroppo però quando questi si avvicinavano lei li divorava, ma se qualcuno si rifiutava di entrare e ignorava il suo canto, la maga affondava le dita nella parete della grotta presa dalla rabbia. Questo il motivo della presenza dei numerosi fori in questa roccia presente a Tindari.
Le mura cittadine di Tindari
I più importanti resti archeologici di Tindari sono le mura della città, ancora oggi molto visibili. Queste, originariamente, avevano una lunghezza di 3 Km, 1 metro di larghezza e circa 7 metri di altezza. Le pareti, formate da grandi blocchi di pietra rettangolare e quadrata, sono ancora oggi molto ben conservate e meritano assolutamente di essere visitate.