Scopriamo insieme le specialità italiane che si possono preparare utilizzando il mosto d’uva, prodotti tipico della stagione autunnale.
Il mosto d’uva è uno dei prodotti realizzati nel percorso di vendemmia, messo in atto ogni anno. Si tratta, in sostanza, di un prodotto veramente unico, straordinario nel suo genere, composto da acidi organici, zuccheri, sostanze minerali e azotate, che conferiscono allo stesso un sapore intenso e indimenticabile. Scopriamo insieme cinque specialità italiane che si possono realizzare con il mosto d’uva.
Il Pan’e saba è una specialità della Sardegna, che, ancora oggi, è preparata secondo tradizione. Un tempo, questo dolce era realizzato, esclusivamente, per le occasioni speciali, nonostante fosse considerato una preparazione “povera“. Nel corso del tempo, però, è diventata una vera e propria specialità della enogastronomia sarda.
L’ingrediente principale della ricetta è la sapa, il mosto di uva che è cotto al fine di ottenere un prodotto estremamente concentrato. In tempi più antichi, era portato ad ebollizione all’interno di un paiolo di rame, nel quale il liquido si riduceva, fino ad assumere una consistenza viscosa.
Oltre alla sapa e alla farina, all’interno di questa ricetta troviamo mandorle, noci, uva passa e frutta. Sono state create diverse versioni di questa specialità, che spesso, è arricchita con una scorza d’arancia, cannella e praline colorate.
Ci sono, poi, i Sughitti, tipica ricetta delle Marche, fatti di farina e mosto d’uva. Una ricetta antica che ritroviamo nelle manifestazioni legate alla festa dell’uva.
Il mosto è cotto insieme alla farina di mais, in maniera graduale, proprio come quando si prepara la polenta a cui somiglia tanto, al fine di evitare la formazione di grumi. Terminata la cottura, bisogna aggiungere i gherigli di noci: la pietanza, infine, è servita in una terrina bassa e, una volta raffreddatasi, è tagliata a quadratini.
I Sugoi veneti sono realizzati a partire dal grappolo d’uva e non dal mosto. Il frutto migliore, per preparare questo budino di un tempo, è l’uva fragola.
I chicchi sono sottoposti a cottura fino a quando non si spaccano. Gli acini, in seguito, sono spremuti al fine di eliminare tutti i vinaccioli. Al mosto, dunque, è aggiunta la farina che è stemperata con la frusta. Non va messo lo zucchero.
I Pup’rat sono dei biscotti pugliesi preparati, principalmente, nel periodo della commemorazione dei defunti. La loro forma ricorda quella dei taralli.
Sono realizzati utilizzando ingredienti quali farina, zucchero, cacao amaro, cannella, mandorle e mosto cotto. A questi, si affiancano miele, uova, scorza di arancia, bacca di vaniglia e chiodi di garofano.
Le ciambelle di mosto di Marino, in Lazio, sono realizzate con una pasta lievitata senza l’aggiunta di uova, lavorata con il mosto.
Si utilizzano altri ingredienti quali lo zucchero, l’olio EVO e l’uvetta. Una volta ottenuto l’impasto morbido, lo si fa lievitare per poi lavorarlo per formare le ciambelle, cotte, poi, in forno e spennellate di zucchero a velo per glassarle.