Amanti del blu, questo è l’articolo perfetto per voi perché oggi vi porteremo alla scoperta della città blu del Marocco: Chefchaouen. Questo piccolo villaggio di montagna, nonostante l’afflusso turistico degli ultimi anni, conserva ancora la sua autenticità. Se siete curiosi di saperne di più su questa favolosa meta turistica, non vi resta che continuare la lettura di questo articolo.
La città blu
Questa antica medina colpisce per la sua unicità: qui tutti gli edifici (ma anche la maggior parte delle strade) sono di colore blu oltremare. Le stradine strette e affollate confluiscono tutte nella piazza principale della città: Plaza Uta el-Hammam.
Un tempo nota per la facilità con cui ci si procurava il kif ossia la cannabis, oggi la città marocchina di Chefchaouen è una vivace meta turistica, presa d’assalto dagli occidentali per i suoi scenari “blu” perfetti per foto altamente instagrammabili da postare sui social.
Questa città offre anche tanti siti turistici interessanti e la possibilità di fare escursioni per gli amanti del genere.
La storia di Chefchaouen
Il nome originario della città era Chaouen (letteralmente significa vette), modificato in Xaouen all’epoca dell’occupazione spagnola. Dal 1975 la città ha preso il nome attuale di Chefchaouen che letteralmente significa “guardare le vette”.
Fu fondata intorno al 1472 da Rachid come base per le tribù berbere che dovevano fronteggiare i portoghesi a loro volta stanziati nella città di Ceuta.
L’espansione della città avvenne in concomitanza all’arrivo dei profughi ebrei e musulmani nel 1494 provenienti da Granada. A loro si deve il colore bianco degli edifici, il patio con l’albero di agrumi centrale e i tetti rossi con le tegole.
Il colore blu fu introdotto solo negli anni ‘30 del Novecento, mentre prima le case erano tinteggiate di verde, un colore caro alla tradizione musulmana.
Pochi sanno che in città era proibito l’accesso ai cristiani e agli stranieri fino al 1920: la pena per i trasgressori era la morte.
La situazione cambiò nel decennio successivo con l’arrivo degli Spagnoli, i quali rimasero fino alla proclamazione dell’indipendenza dello Stato del Marocco nell’anno 1956.
Cosa vedere a Chefchaouen
Per orientarsi in città basta pensare che è divisa in due parti distinte: la medina, ossia la parte della città più antica, e la ciudad nueva, ossia la parte nuova della città.
Il cuore della città è la piazza principale di Plaza Uta el-Hammam con la sua kasbah. Quest’ultima, oltre ad un bel giardino lussureggiante, custodisce il Museo etnografico e una galleria d’arte dove sono esposte opere di artisti locali.
Consigliamo di ammirare il panorama mozzafiato dalla torre della kasbah al tramonto.
Merita una visita (dall’esterno) anche la Grande Moschea, realizzata nel XV secolo per volontà del fondatore della città Rachid, ma il cui accesso è consentito solo ed esclusivamente ai musulmani.
Molto amato dai turisti occidentali è poi il mercato, collocato nei pressi di Ave Hassan II e caratterizzato da colori vivaci, profumi e sapori tipici orientali. Vi consigliamo di provare al mercato il formaggio di latte di pecora che ha una consistenza cremosa e il miele di montagna, entrambi in abbinamento al pane tipico (dial makla).