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Alla scoperta del parco archeologico di Selinunte

Andiamo alla scoperta del parco archeologico di Selinunte, il più grande d’Europa nel suo genere. La storia e le curiosità.

La città di Selinunte fu fondata nel 650 d.C. Prende il nome dalla pianta di sedano selvatico che cresce ancora oggi sul territorio. Questo incantevole luogo è incastonato tra due valli, ossia Belice e Modione, che si trovano nei pressi del fiume Platani. Qui è possibile il parco archeologico che si classifica come il più grande di tutta Europa.

Il parco archeologico di Selinunte, in Sicilia

Il parco archeologico di Selinunte è grande 270 ettari, diviso in 5 aree: l’acropoli, la necropoli e tre monticelli, in uno dei quali è ubicato il Santuario di Malaphòros.

Al momento, è il più grande d’Europa, realizzato dai Greci e ancora in funzione, che si può visitare in un lasso di tempo che oscilla tra le due e le sei ore.

L’acropoli è ricca di templi: le altre rovine, invece, si trovano fino ad una delle piccole montagne. Molti templi sono rovinati a causa dei terremoti, ma non è difficile immaginarne la forma che avevano un tempo.

Parco archeologico di Selinunte – Wineandfoodtour.it

Le sculture rinvenute a Selinunte si trovano al Museo Salinas di Palermo, tranne l’Efebo di Selinunte, che si trova nel Museo di Castelvetrano. È realizzato in bronzo e, insieme all’Ariete di Siracusa, rappresenta l’unica scultura greca in bronzo, con dimensioni così imponenti.

Ci sono il tempio D, C, A sull’acropoli verso la costa; mentre il tempo O è sulla collina ad est. Il tempio G, F ed E, infine, sulla parte più interna all’acropoli.

Ci sono il tempio D, C, A sull’acropoli verso la costa; mentre il tempo O è sulla collina ad est. Il tempio G, F ed E, infine, sulla parte più interna all’acropoli.

La storia di questo incantevole posto

Selinunte fu l’unica colonia greca al confine tra Greci e Cartaginesi: probabilmente fu proprio tale posizione a causare, un tempo, la distruzione di questa cittadina.

Greci e Punici, infatti, entrarono in guerra nel V sec. d.C: Selinunte, dunque, divenne un semplice porto punico e null’altro. La città, dunque, iniziò a spegnersi e a perdere la bellezza di un tempo.

Selinunte fu l’unica colonia greca, con una propria valuta e una propria lingua, fino al giorno in cui fu la Sicilia fu conquistata dai Romani.

Selinunte

Si può accedere da due ingressi: da Marinella di Selinunte e da Triscina di Selinunte, più vicino al Santuario di Malaphòros. È chiuso da un muro a causa dei pirati che, in tempi antichi, attaccavano il posto. Un tempo, inoltre, l’acropoli era divisa in piccoli ambienti, ognuno con il suo tempio.

L’acropoli è costituita – in gran parte dal calcare di Campobello di Mazara. Nel 409 d.C. –  l’attività mineraria fu interrotta dall’esercito cartaginese. Nel Medioevo, poi, Selinunte divenne luogo di eremiti, finché un terremoto, in età bizantina, distrusse tutti i templi.

Federico II ritenne che la roccia calcarea dell’area archeologica non dovesse essere cadere nell’incuria. Così, nel 1809, il governo italiano avviò nuovamente la ricostruzione di Selinunte.

Daniela Caruso

Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica Sociale e Politica alla magistrale. Da anni, lavoro nel mondo digitale e nell'editoria online. Sono appassionata di viaggi, tecnologia, disegno, manga ed anime, ma anche di lettura e scrittura.