Se siete amanti dei gioielli fini e raffinati, non potete fare a meno di acquistare un bel paio di orecchini in corallo o un bracciale o una collana con pietre di corallo. E, se vi viene voglia di visitare esposizioni e ammirare collezioni di corallo, dovete sapete che, nel nostro Bel Paese, ci sono diversi musei del corallo, ubicati in diverse zone. Ma prima di andare alla scoperta di questi bellissimi musei, ripercorriamo un po’ la storia del corallo e vediamo dove lo pescano e dove lo lavorano.
Qualche cenno storico sul corallo
Il corallo è un preziosissimo materiale che proviene dal regno animale: i coralli sono, infatti, dei piccoli organismi presenti sulla barriera corallina. Secondo una leggenda, tramandata fino a oggi, da parte di Ovidio, Perseo uccise e decapitò una delle tre figlie di Ceto e Forco, Medusa. Si dice che, dal suo sangue nacque il corallo rosso, che divenne simbolo del regno vegetale, animale e minerale. In epoca romana, si pensava che fosse in grado di curare diversi malanni, quali il dolore dovuto alla dentizione e le crisi epilettiche.
Nell’anno 1000, si era soliti utilizzare il corallo come amuleto per i bambini e anche contro il diavolo. Nel 1400, i pescatori di Torre del Greco cominciarono a pescare il corallo nel mar Mediterraneo, tra Tunisia, Algeria, Sicilia e Sardegna. Nel 1878, ci fu la fondazione della “Scuola di Incisone suk Corallo e di Disegno Artistico Industriale” per poter insegnare ai più giovani la tecnica dell’incisione del corallo.
La lavorazione del corallo
Quando si parla di corallo, si pensa subito a Torre del Greco, la cittadina ai piedi del Vesuvio, in provincia di Napoli ma non è la sola zona dove viene lavorato il corallo. La sua lavorazione avviene anche a Ischia, nel golfo di Napoli e sulle coste della Campania, oltre che nel Mediterraneo. Inoltre, oltre al classico corallo rosso, c’è anche il corallo marrone, nero, bianco e blu.
Il museo del corallo di Torre del Greco
Situato in un convento del XVI secolo, appartenente all’ordine dei Carmelitani, il museo del Corallo di Torre del Greco è il più antico tra tutti e risale al tempo dei Borboni. Qui i visitatori possono ammirare le bellissime opere in corallo e le collezioni di cammei e corallo (soprattutto della famiglia Liverino), Ci sono, inoltre, delle lavorazioni create da docenti e studenti. È davvero un posto bellissimo da visitare, gratuitamente, dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00.
Il museo di Ravello
Questo bellissimo museo sorge in Piazza Duomo, nella splendida Ravello ed è nato nell’anno 1986, grazie a Giorgio Filocamo, che voleva custodire il patrimonio della sua famiglia, costituto da oggetti antichi e preziosi, che si possono ammirare attualmente all’interno delle sale. Per visitarlo, è necessario prendere un appuntamento, gratuitamente, dal lunedì al giovedì mattina.
Napoli: musei del corallo
Questo museo, Casa Ascione, si trova tra piazzetta Serao e via san Carlo, a Napoli. Risale ai tempi dei Borboni. Il giovane Giovanni Ascione si ingegnò per poter trasformare il corallo ancora grezzo in un prodotto vero e proprio. Nel museo, si possono ammirare tutte le collezioni e opere del marchio Ascione. Potete visitarlo, fissando un appuntamento.
Il Museo della Sardegna
Situato all’interno di Villa Costantino (in stile Liberty) nella città di Alghero, il museo presenta oggetti molto preziosi che sono stati creati non solo dagli esperti del settore ma anche dagli studenti della scuola del corallo di Alghero. Ci sono due mostre da vedere: una di un maestro del corallo molto particolare e l’altra dedicata alle opere delle botteghe del Marchio. Inoltre, ci sono anche informazioni sulla modalità di pesca e dettagli scientifici e biologici. Se volete fare una visita in questo splendido museo, ricordate che il lunedì è chiuso e che è aperto martedì e giovedì, dalle 10:00 alle 13:00 e mercoledì e venerdì dalle 16:00 alle 19:00. Il biglietto costa 5 euro, con delle riduzioni per i bimbi e le scolaresche.
I due musei del corallo della Sicilia
Se vi trovate in vacanza nella bella Sicilia, potete visitare due musei del corallo: il primo, il Museo Regionale “Conte Agostino Pepoli”, si trova a Trapani ed è situato all’interno di un convento dei carmelitani, risalente al 1300. Molto particolari sono i presepi in corallo, arricchiti con smalti, rame dorato e argento e anche il crocifisso realizzato da Matteo Bavera, costituito da un blocco di corallo. Ci sono anche dipinti e statue, conchiglie di madreperla e le sale dell’arte in rosso. Il lunedì è chiuso e si può visitare dal martedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00 e la domenica e nei giorni festivi dalle 9:00 alle 12:30.
Il secondo museo siciliano, il Nocito, si trova a Sciacca e custodisce le collezioni della famiglia Nocito, impegnata da quattro generazioni nella lavorazione del corallo. Il museo comprende modelli delle navi, gioielli molto preziosi e antichi e stampe. Per informazioni sulle visite, potete visitare la sezione Contattaci del sito web, dove ci sono i recapiti telefonici e l’indirizzo e-mail.